Sono giorni difficili per il calcio italiano e colmi di incertezza per quello che sarà la ripresa o la cancellazione della stagione: dubbi che ovviamente sorgono anche tra i protagonisti del campionato cadetto, tra timori per l’emergenza sanitaria, voglia di tornare in campo e paura che la stagione venga annullata, senza consegna di titoli ma sopratutto a classifica congelata. E proprio in tal senso si leggono le ultime parole di Oliver Kragl, giocatore del Benevento delle meraviglie di Inzaghi, che di fronte al timore, più che legittimo, che agli stregoni, che pure hanno dominato la stagione, possa venir negata la promozione al primo campionato, ha affermato: “La nostra è una squadra che sta scrivendo la storia, ha fatto qualcosa di devastante. Nessuno potrà toglierci quello che abbiamo fatto, anche se restano ancora partite da vincere. Negarci la Serie A sarebbe follia” e per rafforzare il concetto il tedesco ha aggiunto: “E dovesse succedere potrei anche pensare di lasciare il calcio”.



BENEVENTO OLIVER KRAGL SBOTTA E NON E’ L’UNICO ARRABBIATO

Parole forti dunque quelle di Kragl ma che ben dimostrano però il clima di incertezza e forte paura per quello che sarà il futuro che si respira anche all’interno della Serie B. Di fatto la pandemia da coronavirus, ha completamente scardinato il sistema e sparigliato le carte sul tavolo: nulla dunque pare più assodato ormai e ancora non si conoscono le misure da attuare perché tutto possa chiudersi con il minor danno possibile per tutti. Pure però nel frattempo il clima resta più che mai teso all’interno della cadetteria. Di fatto l’uscita violenta di Kragl non è certo la prima di questa serie: solo pochi giorni fa il presidente del Frosinone, Stirpe ha minacciato via legali se, nel caso in cui il campionato non dovesse riprendere, al suo club, secondo nella classifica, non verrà assicurata la promozione. E chiaramente non sarebbe il primo e neppure l’ultimo: ecco perché anche le Leghe stanno facendo il possibile perché si possa ritornare in campo e decidere sul campo i verdetti della stagione, senza dunque dover passare l’anno prossimo nelle corti dei tribunali, sommersi dai ricorsi. Ovviamente però anche in tal senso l’ultima parola l’ha il virus: continuiamo a sperare per il meglio.

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