Flavio Moccia, avvocato di Benno Neumair, giovane accusato di aver ucciso i suoi genitori, è stato intervistato stamane dal programma di Canale 5, Mattino5: “Il pomeriggio precedente l’udienza è stato male, soffre di problemi fisici soprattutto in questo periodo, ha una grastroenterite e non ha potuto presenziare all’udienza ha comunque consentito che l’udienza si tenesse senza comparire”. Sulla sorella Madè: “Non è che son stato attento ai movimenti delle parti in causa, Madè era dietro il banco della difesa. Benno ha cercato di incrociare lo sguardo della sorella più di una volta, come si vede dalle immagini”.



“La sorella non vuole avere rapporti? Pare di no, ci sono le dichiarazioni, ma è naturale. Benno pentito, affranto? Tutti questi aggettivi sono perfettamente consoni al suo atteggiamento attuale, sicuramente stra-pentito, non pentito, di più. Secondo una nostra sensazione e convinzione non ha ancora del tutto metabolizzato quello che ha commesso con questo grave episodio criminoso”.



BENNO NEUMAIR, L’AVVOCATO: “LA PENA MASSIMA E’ LERGASTOLO MA…”

Ma cosa rischia Benno Neumair per questo duplice omicidio? Domanda la conduttrice Federica Panicucci all’avvocato Flavio Moccia, e questi ha replicato: “Lo sappiamo tutti ed è stato anche precisato più volte, i reati contestati a Benno prevedono la pena dell’ergastolo, ma bisogna valutare eventuali fattori come le attenuanti generiche, la presenza della semi infermità mentale… La forbice sanzionatoria è particolarmente vasta, è molto aperta. La semi infermità prevede una diminuzione della pena ma il tutto è nelle mani dei magistrati”.

In conclusione Flavio Moccia ha parlato anche del rischio di premeditazione: “Mai detto il motivo per cui ha ucciso i due genitori, ne parla il meno possibile con noi, discute delle problematiche processuali, e anche noi cerchiamo di non approfondire ovviamente la problematica. Devo dire solo una cosa, la premeditazione: forse solo per la madre e per noi sarà un gioco particolarmente agevole smentire tale tesi visto che è intercorso troppo poco tempo fra l’omicidio del padre e quello della madre. C’è un lasso di tempo strettissimo, mezz’ora, ma poi tutti rilevano una patologia grave a carico di Benno e per noi c’è anche nel secondo delitto”.