Benno Neumair, reo confesso dell’omicidio dei genitori a Bolzano, avrebbe agito in preda a “un grave disturbo di personalità” quando, il 4 gennaio 2021, avrebbe ucciso il padre Peter Neumair e la madre Laura Perselli in casa per poi gettare i corpi nel fiume Adige. Ne è convinta la difesa del 31enne attualmente a processo per il duplice delitto, ma non sarebbe tutto: secondo i consulenti dell’imputato, un esame condotto sul suo cervello avrebbe evidenziato un difetto che ne avrebbe compromesso la capacità di controllo rendendolo incapace di contenere la rabbia.



Nel corso del dibattimento sul duplice omicidio di Peter Neumair e Laura Perselli, coniugi uccisi a Bolzano il 4 gennaio 2021 e ritrovati dopo settimane di ricerche nelle acque dell’Adige, sarebbe inoltre emersa una notizia: un presunto provvedimento disciplinare sarebbe stato avviato dall’amministrazione penitenziaria a carico di Benno Neumair a seguito di una lite in cella in cui avrebbe colpito un altro detenuto con un pugno. Episodio che, stando a quanto riportato da Chi l’ha visto?, risalirebbe allo scorso agosto e che l’imputato 31enne avrebbe negato. Durante il processo che lo vede alla sbarra per la morte dei genitori, Benno Neumair avrebbe anche assunto un comportamento “di sfida” davanti alla Corte, come lo ha dipinto la sorella Madé Neumair ai microfoni dell’Ansa, negando il depistaggio contestato in merito alle fasi successive ai delitti e avvalendosi della facoltà di non rispondere sulla dinamica omicidiaria. Il 31enne, in alcuni frangenti, avrebbe alzato la voce tanto da rimediare un rimprovero del giudice, condotta che, a detta dei suoi legali, sarebbe da ascrivere al suo grave disturbo.



Benno Neumair, consulenti difesa: disturbo di personalità e difetto cerebrale

Benno Neumair soffrirebbe di “un grave disturbo di personalità” che lo avrebbe reso “incapace di intendere e di volere” nel momento in cui uccise il padre Peter Neumair e, alla luce di quanto emerso, parzialmente incapace durante l’omicidio della madre Laura Perselli. Questa, riporta Ansa, una sintesi delle conclusioni a cui sarebbero giunti i consulenti della difesa – gli psicologi Giuseppe Sartori e Cristina Scarpazza e lo psichiatra Pietro Pietrini – che ne hanno riferito i contenuti davanti alla Corte d’Assise di Bolzano in cui si celebra il processo a carico del 31enne per l’omicidio e l’occultamento del cadavere dei due coniugi. Secondo gli esperti incaricati dai legali del giovane, inoltre, Benno Neumair sarebbe “attualmente malato e socialmente pericoloso“.

Dalla consulenza di parte sarebbe stato evidenziato che Benno Neumair  sarebbe affetto da “disturbo narcisistico della personalità” avente origine “nella sua infanzia” e in peggioramento durante la crescita. Ansa riporta altri passaggi di quelle che sono le conclusioni degli esperti incaricati dai difensori: il 31enne sarebbe ritenuto incapace di controllarsi e il litigio con il padre – riferito dallo stesso imputato, ma di cui non vi sarebbero riscontri – avrebbe fatto da scintilla capace di innescare una rabbia distruttiva sfociata poi nell’omicidio. Nella relazione degli psicologi e dello psichiatra per conto della difesa, riporta ancora l’agenzia di stampa, sarebbe stato rilevato un elemento che sarebbe emerso dalla risonanza magnetica condotta sul 31enne: un difetto cerebrale caratterizzante la patologia, nel dettaglio una anomalia nell’ippocampo. Questo un passaggio, riportato dal Corriere della Sera, di quanto sostenuto in aula dai consulenti della difesa: “Dalla risonanze magnetica si vede che manca della sostanza grigia nell’ippocampo che è rilevante sia perché è un’alterazione molto marcata, sia perché l’ippocampo è coinvolto nel circuito che regola le emozioni e l’aggressività“.

Il commento della criminologa Roberta Bruzzone

Ne ha parlato la criminologa Roberta Bruzzone oggi a Ore 14, esprimendo le sue contestazioni: “Sono consulenti della difesa, non periti. Questi tre professionisti più volte hanno portato queste argomentazioni per altri omicidi e non hanno mai superato le valutazioni di altre consulenze tecniche. Posso documentarlo… Difetto cerebrale? Il problema serio è un disturbo di personalità molto grave. Nulla interferisce sulla sua capacità di intendere e di volere. È disturbato, ma non è matto e continuerà ad agire così“. Bruzzone ha aggiunto: “È un soggetto psichiatrico, quindi si poteva prevedere un comportamento aggressivo, ma non si può dire di poter prevedere che potesse arrivare a pianificare un omicidio“.

Lite con il compagno di cella: provvedimento disciplinare per Benno Neumair

Stando a quanto trapelato dopo la recente udienza del processo in corso a Bolzano, riferisce Chi l’ha visto?, sarebbe emerso inoltre un episodio che Benno Neumair avrebbe negato apertamente. Si tratterebbe di una presunta lite con un compagno di cella risalente allo scorso 17 agosto, nella quale il 31enne avrebbe sferrato un pugno all’altro detenuto colpendolo al volto. Un fatto, scrive ancora Ansa, che sarebbe costato a Benno Neumair un provvedimento disciplinare disposto dall’amministrazione penitenziaria del carcere in cui è recluso.

Non si tratterebbe del primo episodio di violenza che lo vedrebbe coinvolto tra le mura carcerarie. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, Benno Neumair si sarebbe reso protagonista di un precedente fatto simile a quello venuto a galla durante l’attuale fase processuale a suo carico. Uno degli avvocati del giovane, Flavio Moccia, ha descritto il suo assistito come “persona molto malata” la cui arroganza sarebbe sintomo del “grave disturbo di personalità” rilevato. Lo psichiatra Pietrini, consulente della stessa difesa, avrebbe inoltre aggiunto l’assenza di evidenze che portino a ritenere estinta la pericolosità dopo i delitti, come riporta Agi: “Benno Neumair non è guarito con la loro morte“.