Stamane il programma Mattino Cinque su Canale 5, ha dedicato ampio spazio al caso di Benno Neumair, il ragazzo di Bolzano in carcere con l’accusa di aver ucciso i due genitori. Oggi è ripreso il processo e il talk condotto da Federica Panicucci ha intervistato in collegamento Anna Vagli, nota criminologa: “Verrà ritenuto al massimo seminfermo per l’omicidio del padre – spiega l’esperta – ma non credo nemmeno questo, potrebbe il giudice discostarsi dalla richiesta della difesa e andare incontro alle richieste di pm, quindi lucidità per i due genitori. Benno non ha mai perso il contatto con la realtà – ha proseguito Anna Vagli – ha agito senza scrupoli eliminando padre e madre dopo una rabbia profonda che covava da tempo, che è diventata una rabbia assassina, poi li ha uccisi perchè erano uno specchio completo dei suoi insuccessi quindi credo che andremo verso la non infermità”.
Sulla vicenda Benno Neumair si è espresso anche Emanuele Canta, inviato del programma di Mattino Cinque, che ha spiegato: “Già sabato potrebbe arrivare la sentenza, oggi le requisitorie, i sostituti procuratori stanno formulando le proprie richieste, ergastolo per la madre, per cui Benno è stato dichiarato capace di intendere e valere, mentre la seminfermità per l’omicidio del padre, e i legali di Benno puntano invece all’infermità per i due omicidi. Abbiamo visto Madè sconvolta nel vedere le immagini di madre e padre, sono momenti molto forti. Bisognerà cercare di capire domani la linea difensiva ma si va appunto per la semi infermità di Benno sia nell’omicidio di madre e padre”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BENNO NEUMAIR, STRATEGIA DELLA DIFESA: “VOGLIONO SEMINFERMITÀ MENTALE. LA PROCURA…”
Via al processo per Benno Neumair, il trentunenne di Bolzano che nel pomeriggio del 4 gennaio 2021 ha ucciso entrambi i genitori, per poi sbarazzarsi dei loro corpi gettandoli nel fiume Adige. Secondo la difesa, Benno sarebbe stato seminfermo di mente nel momento in cui ha assassinato il padre Peter: l’uomo, rincasando dopo le 16, lo avrebbe trovato addormentato e per questo motivo gli avrebbe rinfacciato per l’ennesima volta di sprecare le sue giornate, dormendo senza fare niente. Dunque, poi avrebbe ucciso la madre, essendo invece capace di intendere e di volere.
Oggi, per la fase finale del processo a suo carico per l’uccisione dei suoi genitori Laura e Peter, Benno Neumair non è in Aula. La Corte ha previsto tre giornate per la discussione del processo, da giovedì a sabato, ma le tempistiche potrebbero dilatarsi ulteriormente. Dalle risposte ai PM, però, Benno sembra una persona perfettamente razionale: “Il cellulari dei miei genitori? Lì per lì li ho lanciati in direzione del fiume”. Allo stesso PM, l’imputato ha risposto senza riconoscere minimamente l’autorità: “Devo ripetere le cose tre/quattro volte? Lei non è stupido, ha qualche strategia. Diciamo le cose come sono”.
Benno Neumair, la strategia della difesa
Il magistrato Alfonso Sabella, in studio a Storie Italiane, spiega così la strategia della difesa di Benno Neumair: “La strategia della Procura è quella di far emergere che si tratti di un imputato che non merita nemmeno le attenuanti generiche. Per questo hanno insistito sulla confessione che non avrebbe, a loro dire, aggiunto qualcosa in più rispetto al quadro inquisitorio. Per il riconoscimento delle attenuanti permetterebbe di evitare l’ergastolo. La difesa spinge sulla seminfermità. Attenzione a dare giudizi sulle personalità che possono avere anche un’influenza del vizio parziale di mente che può agevolare la commissione del delitto. Una volta queste erano le strategie che usavano i mafiosi negli anni ’80. Passavano per pazzi. Poi sono state attenuate perché c’era il cosiddetto ergastolo bianco”.
In Aula, dove in mattinata è in corso la requisitoria dell’accusa, il PM ha dimostrato l’assoluta volontarietà di Benno Neumair. A detta del Pubblico Ministero c’era la volontà di uccidere il padre, visto lo strangolamento durato minuti interi, così come quella di togliere la vita alla mamma, attesa dietro la porta. Laura, la madre, è stata presa alla sprovvista e assalita appena aperto la porta. Come rivela l’inviata di Storie Italiane, anche il buttare i cellulari e buttare i corpi dei genitori in macchina, portandoli fino al ponte da dove poi li ha gettati, sarebbe sintomo di una volontarietà. Ha poi creato degli alibi e dei depistaggi. Per Cecchi Paone in studio, “Più lucido di così, dubito che si possa essere”.