Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock e più grande investitore al mondo, al Financial Times ha spiegato che dovremmo preoccuparci più del prezzo del cibo che di quello del petrolio. In realtà, sono legati, perché tra le ragioni che spingono il prezzo del cibo, oltre agli effetti della guerra in Ucraina, c’è pure l’alto costo dell’energia. Ma l’inflazione alimentare può avere un impatto duraturo e più pericoloso. «L’unica cosa di cui mi preoccupo di cui non parliamo abbastanza è il cibo. Questa non è solo una preoccupazione per l’inflazione. Ci sono anche preoccupazioni geopolitiche che ne derivano».
Se il prezzo del petrolio ha mostrato un calo questa settimana, fino ai livelli pre-guerra in Ucraina, l’inflazione dei prezzi alimentari invece resta alta. I dati dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti per giugno evidenzia che l’aumento del prezzo di pollo e farina è vicino al 20% su base annua, mentre il costo della margarina è aumentato del 34%. «Parliamo molto dei prezzi della benzina perché è questo che colpisce gli americani, ma il problema più grande è il cibo», ha insistito Larry Fink al Financial Times.
“TREMENDA DISTRUZIONE DI TERRA COLTIVABILE IN UCRAINA”
L’investitore ha ricordato che con l’invasione della Russia «c’è stata una tremenda distruzione di terra coltivabile in Ucraina». Inoltre, a livello globale «il costo del fertilizzante è aumentato di quasi il 100% e tale costo aggiuntivo sta riducendo la quantità di fertilizzante utilizzata in agricoltura. Ciò sta danneggiando la qualità del raccolto in tutto il mondo». L’impatto sarà ancor più forte in Africa, visto che importa grano dall’Ucraina e produce il proprio cibo. I prezzi dei fertilizzanti sono aumentati del 300% e il continente sta affrontando una carenza di 2 milioni di tonnellate, secondo la Banca africana di sviluppo.
È stato approvato un programma da 1,5 miliardi di dollari per aiutare gli agricoltori a colmare il divario, ma la produzione totale potrebbe calare del 20% quest’anno. Non a caso Janet Yellen, segretario al Tesoro Usa, ha parlato di «un momento estremamente difficile per la sicurezza alimentare globale», esortando il G20 a fermare le restrizioni di stoccaggio ed esportazione di cibo e a fornire ulteriore assistenza finanziaria a pesi e persone alle prese con questa situazione di incertezza alimentare.