Beppe Carletti, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, racconta l’inizio della sua passione per la musica in una famiglia molto povera. “La mia era una famiglia di operai: mio padre lavorava solo sei mesi all’anno, solo d’estata. La miseria la stringevi con le mani ma il pane non mancava mai. Siamo cresciuti sani: non avevamo niente ma avevamo tutto. In quel periodo eravamo tutti poveri, nessuno invidiava l’altro.” ha esordito il fondatore dei Nomadi. Così ha ammesso: “L’amore per la musica nasce dalla radio. Mio padre si è permesso una radio e da quel momento a poco a poco iniziavo ad ascoltarla anche di nascosto.” Ha inoltre ricordato di come la canzone ‘Dio è morto’ venne considerata una canzone-scandalo: “Quella canzone è stata inizialmente censurata, quando qualche volta l’abbiamo presentata sul palco ci è arrivato anche qualche sassolino. Poi il senso è stato capito, noi credevamo tanto in questa canzone ed è ancora oggi una nostra bandiera.”, ha ammesso Carletti. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Beppe Carletti, chi è il fondatore dei Nomadi

Giuseppe “Beppe” Carletti è il cofondatore del gruppo dei Nomadi, insieme ad Augusto Daolio. Il tastierista è oggi il leader e l’unico membro stabile del gruppo più longevo della musica italiana. Nato nel 1946 a Novi di Modena, Beppe Carletti ha fondato nel 1963 il gruppo dei Nomadi insieme ad Augusto Daolio, Franco Midili, Leonardo Manfredini, Gualberto Gelmini e Antonio Campari. Carletti non suona solo le tastiere, ma anche il pianoforte, la fisarmonica, l’organo Hammond e il sintetizzatore. Nel 2005 Carletti è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Ad aprile 2021 è uscito “Solo esseri umani”, il quarantaduesimo album in studio dei Nomadi: “Questo album è nato in questo anno così particolare, dove i rapporti umani si sono quasi completamente annullati e quello con se stessi si è intensificato, tutti noi ci siamo trovati d’accordo che era il momento giusto, guardarci intorno e dentro, osservare una vita che avevamo vissuto, fino a quel momento, in modo diverso. È stato un percorso lungo e creativo”, ha detto Carletti presentando il disco.



Nomadi: il gruppo più longevo della musica italiana

In quasi 60 anni di carriera (l’anniversario ricorre nel 2023) la formazione dei Nomadi è cambiata più volte. Oggi il gruppo è formato da Beppe Carletti (dal 1963), Cico Falzone e Daniele Campani (dal 1990), Massimo Vecchi e Sergio Reggioli (dal 1998), Yuri Cilloni dal 2017. Nel 1992 i Nomadi hanno perso due componenti. Il 14 maggio è morto in un incidente stradale il bassista Dante Pergreffi. Era entrato a far parte dei Nomadi nel 1994, in sostituzione di Umberto Maggi. Con i Nomadi ha inciso due album “Ci penserà poi il computer” del 1985 e “Gente come noi” del 1991. Il 7 ottobre 1992 è morto Augusto Daolio, stroncato da un tumore ai polmoni. Già gravemente malato, Daolio era rimasto molto colpito dalla tragica morte del giovane bassista. Nel nuovo disco “Solo esseri umani” è presente un brano dedicato a Daolio, intitolato “Il segno del fuoriclasse”. Nonostante la lunga carriera e il successo, i Nomadi hanno sempre vissuto lontano dai riflettori: “Abbiamo scelto di vivere in provincia, di non avere i ritmi veloci e ossessivi della città, proprio per potere pensare alle cose standone ben fuori. In città poi si può sempre andare quando serve. Quella di stare un po’ in disparte, di vivere fuori, è sempre stata una mossa vincente, perché ci ha permesso di crescere come volevamo, di andare al cinema, di viaggiare, di amare”, aveva detto Daolio nel 1991 a Repubblica.

Leggi anche