Giuseppe “Beppe” Carletti racconta il successo dei Nomadi a “Io e te”. «Deriva dal nostro essere normali come le persone che ci vengono ad ascoltare». Il tastierista è cofondatore del gruppo musicale con lo storico paroliere Augusto Daolio. Ora è leader e unico membro stabile della formazione. «Abbiamo un pubblico trasversale, dai ragazzi fino a quelli della mia generazione», ha raccontato da Pierluigi Diaco. Beppe Carletti si considera fortunato nel fare il mestiere che desiderava fare. «Non ci sentiamo superiori. Non fuggiamo con la macchina alla fine del concerto, stiamo con la gente. Siamo persone molto tranquille». E poi ha espresso un pensiero molto significativo: «A me piace assaporare l’umore della gente». I Nomadi continuano a suonare, soprattutto nei piccoli paesi. «Sono le nostre grandi città. È difficile raccontare l’affetto che riceviamo lì. C’è un calore che respiri, lo senti. Penso che la radio più bella è farti ascoltare dalla gente».



BEPPE CARLETTI DEI NOMADI A IO E TE: IL RICORDO DI AUGUSTO DAOLIO

Giuseppe “Beppe” Carletti a“Io e te” ha parlato di quello che trasmettono i Nomadi con le loro canzoni. «Abbiamo raccontato la vita con un linguaggio semplice per arrivare al cuore delle persone». E Valeria Graci, presente in studio insieme a Sandra Milo, ha svelato un retroscena: «Conosco loro attraverso la mia mamma. Vi ama molto, sono sicura che vi stia guardando emozionata». Ma Beppe Carletti non poteva non parlare di Augusto Daolio, con cui ha fondato la band. Ha ricordato il periodo in cui ha scoperto di avere un male incurabile e la sua battaglia. A Panorama invece parlò della scelta di inserire nel nuovo album una nuova versione di Ma noi no cantata da Augusto Daolio. «Risentire la sua voce in studio è stata un’emozione incredibile, un momento magico, qualcosa che è difficile da raccontare. Abbiamo ritrovato questo provino con Augusto rimettendo a posto l’archivio».

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