Beppe Fiorello in collegamento da Roma con Verissimo di Silvia Toffanin. L’attore per l’emergenza sanitaria da Coronavirus non è riuscito a presenziare in studio a Milano e sull’epidemia dice: “siamo tutti preoccupati in Italia, è una preoccupazione nazionale. Si cerca di vivere tranquillamente, di andare avanti, di rispettare le regole del Governo e per questo sono a Roma e non sono lì in studio”. Da papà l’attore precisa: “sono preoccupato da papà, da marito, per me stesso, per tutte le persone a cui voglio bene e tutte le persone in generale. La sera vediamo i servizi in televisione, ci informiamo, cerchiamo di stare attenti, di rispettare questa igiene delle mani, di non andare in posti troppo affollati senza creaci troppe ansie”. Non solo, l’attore parla anche delle conseguenze che ha subito il mondo del cinema per via dell’epidemia da coronavirus: “non ho sentito nessuno di loro, ho seguito le vicende della chiusura dei teatri e dei cinema. Anche Gabriele Muccino che ha un film nelle sale e sta subendo questa cosa, ma nessuno si poteva aspettare di pagare un prezzo. Ci dispiace che teatri e cinema siano chiusi, per noi è vita e lavoro, ma bisogna rispettare delle regole, ma ci auguriamo tutti di tornare ad una vita normale”. Dallo studio Silvia Toffanin precisa che sono 10 milioni di euro persi dall’industria cinematografica per il coronavirus e l’attore replica: “sono numeri che fanno paura e dispiacciono molto, ma non si poteva rispettare questa regola. E’ un nostro dovere e diritto ricevere queste attenzioni dal Governo. Ci adopereremo non appena le cose andranno meglio”. Sul finale poi l’attore non nasconde di essere in parte un ipocondriaco: “ho sempre avuto un rapporto col tema dell’igiene molto particolare, sono molto delicato e sensibile e puoi immaginare come vivo queste ore, ma paradossalmente mi sono costretto a fare le stesse cose”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Beppe Fiorello: “Una volta una telefonata mi cambiò la vita ma…”

Beppe Fiorello sarà uno dei protagonisti della puntata di questo pomeriggio di “Verissimo”: e nel talk show condotto da Silvia Toffanin e che vedrà come ospiti anche, tra gli altri, Iva Zanicchi e Junior Cally, per il 50enne attore e sceneggiatore originario di Catania si tratterà di un ritorno dato che era stato invitato circa tre anni fa dalla padrona di casa. E in occasione di questa nuova ospitata inevitabilmente i riflettori si accenderanno non solo sui prossimi impegni professionali del camaleontico interprete siciliano ma anche sul recente Festival di Sanremo che ha visto suo fratello maggiore Rosario emergere come uno dei mattatori oltre che una delle chiavi del successo di questa edizione: ad ogni modo Giuseppe, detto Beppe, continua a essere impegnato in teatro e questa estate comincerà le riprese di un nuovo film, “L’afide e la formica” che vede l’esordio dietro la macchina da presa, di Mario Vitale. Prodotta dalla Indaco Film, questa pellicola tutta calabrese vedrà nel cast non solamente Fiorello jr. ma pure Valentina Lodovini e alcuni talentuosi, ma ancora poco conosciuti al grande pubblico, attori locali per una storia che tratterà del tema dell’integrazione e mettendo al centro il rapporto tra una adolescente musulmana e un ex maratoneta che deciderà di allenarla.



BEPPE FIORELLO, IL MONOLOGO DEDICATO AL “SUO” DOMENICO MODUGNO

Tuttavia, negli ultimi giorni Beppe Fiorello è stato ugualmente protagonista sul piccolo schermo in occasione della puntata di “Una storia da cantare” dedicata a Domenico Modugno: e nell’appuntamento che ha omaggiato l’arte e la vita del cantautore e chitarrista originario di Polignano a Mare ha riscosso particolari consensi il monologo del 50enne attore che in sette minuti ha cercato di far rivivere le emozioni e la grandezza di Modugno. Il suo monologo comincia parlando delle telefonate che cambiano la vita: “Una volta una telefonata mi cambiò la vita ma mi fece reagire in una maniera ciclopica” ricorda Fiorello a proposito di una grande opportunità ricevuta, ovvero l’offerta di interpretare Domenico Modugno. “In quell’occasione tornai il bambini timido e bloccato” aggiunge prima di spiegare come ha cercato di fare nascere il personaggio imitandone la voce nasale e la timbrica di Modugno, prima di cominciare a cantare uno dei capolavori del cantautore, ovvero “Meraviglioso” (1968). E al termine dell’esecuzione, doverosa, è partito l’applauso di tutto il pubblico e una meritata standing ovation.