Giungono aggiornamenti circa le condizioni di salute di Beppe Furino, ex capitano della Juventus, colpito nei giorni scorsi da un’emorragia cerebrale. Il 75enne, che in bianconero ha alzato al cielo otto scudetti, si trova ricoverato presso l’ospedale “Santa Croce” di Moncalieri (Torino), dove sta lottando per la vita. Al momento è stata scongiurata l’operazione ed è cosciente: lo riporta il “Corriere della Sera”, secondo cui i medici sarebbero fiduciosi sulle possibilità di riassorbimento del versamento, tanto da commentare che, pur nella sua criticità, la situazione è “stabile, stazionaria”.
Sui social media, intanto, la figlia dell’ex calciatore, Federica, ha condiviso il seguente post: “Il capitano è sotto due a zero dal primo minuto, ma è in partita. Il margine per ribaltare il risultato c’è e con un po’ di fortuna passiamo il turno. Ringrazio tutti per la ola di affetto. E, mi raccomando, continuate a tifare”. Si intravede un barlume di speranza in queste parole, ma chiaramente la sfida che sta affrontando Furino è decisamente impegnativa e serve ancora combattere e pregare per uscire al più presto da quel letto nosocomiale e riappropriarsi della propria quotidianità.
BEPPE FURINO: CHI È IL SUO EREDE CALCISTICO?
Così, mentre Beppe Furino continua a duellare con l’emorragia cerebrale, determinato ad avere la meglio, è inevitabile non ripercorrere la sua avventura con indosso la casacca della Juventus. Lui ha sempre detto di non essere una bandiera del club, ma i numeri legati alle presenze e la fascia da capitano portata al braccio per otto stagioni, dal 1976 al 1984, restituiscono una realtà dei fatti leggermente diversa. Pochi anni fa, fu lui stesso a designare il suo erede, dicendo di rivedere in Arturo Vidal la sua tempra e le sue caratteristiche e sottolineando con grande umiltà come il cileno fosse, a suo avviso, più forte.
Negli ultimi anni, nella sua Moncalieri ha svolto l’attività di assicuratore e si è anche candidato a ricoprire la carica di sindaco, non riuscendo tuttavia a centrare l’obiettivo. Poi, un anno fa, il dramma della morte della moglie Irene, per la quale Furino non riesce a darsi pace. In un’intervista concessa al “Corriere della Sera” dichiarò: “Ho attaccato io il Covid a mia mogli. Un dolore che non dimenticherò mai”.