Dal “controdiscorso” di fine anno meno chiaro dei tanti avanzati dal fondatore M5s fino al post sul suo Blog in cui cita solo Brecht senza aggiungere null’altro: la cripticità (spesso anche giocata) da Beppe Grillo non è certo nuova, ma è “nuovo” il messaggio che il garante del Movimento cerca di dare alla propria base nei giorni in cui tra senatori e deputati le “fughe” verso Lega e Gruppo Misto stanno divenendo ormai quotidiane (l’ultimo oggi è l’ex grillino Cappellani). Ebbene, sul blog di Beppe Grillo questa mattina compare questa specifico passaggio di un celebre testo di Bertolt Brecht che ha molto da dire (e molto anche di cui discutere): «Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli del pesce, della farina, dell’affitto delle scarpe e delle medicine dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è così somaro che si vanta e si gonfia il petto dicendo che odia la politica. Non sa l’imbecille che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il bambino abbandonato, l’assaltante e il peggiore di tutti i banditi che è il politico imbroglione, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali». Un attacco durissimo agli “odiatori della politica”, una pernacchia agli “ignoranti politici” che però pretendono di dare lezioni a tutti: ecco, Beppe Grillo senza minimamente addentrarsi in un commento, lascia ai media (e alla base 5Stelle) un invito piuttosto chiaro al maggior impegno che tutti, dalla base ai vertici della “sua creatura”, devono profondere nel nuovo anno.



BEPPE GRILLO, DAL “VAFFA DAY” AL “RISPETTO PER LA POLITICA”

No disprezzo per la politica, sì al compromesso sempre più convinto con il Partito Democratico e sì al leader “naturale” Giuseppe Conte che rischia così di oscurare sempre di più la stella già malandata di Luigi Di Maio: la “giravolta” opzionata da Grillo sembra alquanto “rivoluzionaria” perché rigetta all’esterno le critiche che da sempre commentatori e cronisti rivolgono al suo stesso operato alla guida del M5s. I “segni” lanciati per strada sono parecchi per non intuire l’invito di Grillo: rinuncia ad un controdiscorso forte in parallelo a quello di Mattarella a Capodanno, toni più bassi per provare a tenere dentro tutti nella “casa grillina” e ora un maggior rispetto per la politica per contrapporsi ai toni urlati e agli improperi di piazza. Ecco, peccato che tutto questo era in parte anche quello che lo stesso Grillo portava avanti alle origini della sua “discesa” in campo tra meet up e per l’appunto “Vaffa Day”: insulti, annunci sul ribaltare il Parlamento come una scatola di sardine oppure anche gratuite sparate contro i giornalisti che non “piacevano” ai vertici pentastellati. Insomma, di tutto di più, anche se oggi sembra essere giunta l’età della “maturità” per evitare di andare a rinfocolare un “incendio” mai del tutto spento tra le istituzioni e il Movimento 5 5Stelle un tempo “antisistema”. Oggi sembra essere cambiato tutto – ed è anche questo la fonte delle tante delusioni in casa M5s – anche se continua a far sorridere sentir dire da chi teorizzava l’insulto e l’azzerramento totale di tutto ciò che era la vecchia politica, «l’analfabeta politico è un somaro». Autentica “conversione”, realpolitik e o estremo tentativo per “tenere assieme i cocci”? Il tempo, forse, ci aiuterà a capirlo..

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