IL POST DI BEPPE GRILLO PUNTA AD AFFOSSARE LA COSTITUENTE DI CONTE A SETTEMBRE: “STA ABBATTENDO E NON RIFORMANDO IL M5S”

Questa volta non ci sono messaggi “nascosti” o iperboli usate per far “intuire” chi di dovere: Beppe Grillo nel suo ultimo post datato 5 settembre 2024 punta dritto al cuore del discorso spiegando come il M5s sia sotto opera di abbattimento da parte del suo leader Giuseppe Conte. In queste settimane vi abbiamo raccontato tutti i passaggi in merito alla complessa Assemblea Costituente lanciata dall’ex Premier e che entro fine ottobre dovrebbe portare ad una semi-rivoluzione in casa 5Stelle. Tutto viene messo in discussione, dal nome ai “valori M5s” fino alla regola storica del vincolo dopo il secondo mandato in politica: secondo Conte serve un cambio di passo e ciò sarà dettato dal ricorso alla “democrazia diretta”; secondo Grillo, abbattere i capisaldi del M5s porterà il partito in “braccio” al Pd, facendolo scomparire del tutto.



Tutto viene di fatto inserito nel post pubblicato oggi dove Beppe Grillo, attualmente ancora Garante del Movimento 5Stelle oltre che fondatore con Gianroberto Casaleggio: dal titolo già eloquente di “Repetita Iuvant” l’ex comico attacca Conte reo di non aver compreso la posta in palio di questa nuova Costituente e soprattutto colpevole di non aver ascoltato i consigli e i dettami fissati dal ruolo di Garante che ancora permane in mano a Beppe Grillo. «A ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle»: così scrive “L’Elevato” sul suo blog rivolgendosi direttamente agli iscritti pentastellati. Da un lato una politica che “nasce dal basso”, dall’altro quella dei politici di professione, «quella di Giuseppe Conte». Fa nomi e cognomi e risulta per una volta altamente comprensibile il senso del post social: secondo Grillo Conte sta «abbattendo, non riformando» il Movimento 5Stelle e per questo occorre fermarsi prima che sia troppo tardi.



È durissimo il passaggio in cui Grillo contesta gli attuali vertici M5s definendoli «rappresentanti che si chiudono nei privilegi e si rifiutano di lasciare lo spazio agli altri»: è questo il motivo per cui il Garante 5Stelle è contrario ad accettare di togliere la regola sul secondo mandato. Per spiegarlo, ripercorre l’intera genesi del M5s fin dalle origini sottolineando la necessità di costruire qualcosa di diverso dal canonico partito politico: ribadendo che il “dna” del Movimento è il simbolo, il nome e la regola del secondo mandato (ve n’erano anche molti altri ma si sono “persi” per strada, ndr), Grillo non intende passar sopra le parole di Conte al lancio dell’Assemblea Costituente.



PRONTA SCISSIONE NEL M5S? PER TONINELLI È GIÀ IN ATTO: “CONTE SE N’È FOTTUTO DELLA STORIA NOSTRA”

E così Beppe Grillo nel suo post arriva ad esplicitare quanto finora ancora non era mai avvenuto, anche perché «ignorato da Giuseppe Conte»: il fondatore del M5s dice di voler esercitare «i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante, ossia custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle». Citando il comma del regolamento specifico, Grillo conclude con un unico “mittente”, ovvero il leader e attuale Presidente: «nome, simbolo e regola dei due mandati» devono rimanere come tali.

Altrimenti? Qui Grillo non lo dice ma le “manovre” degli scorsi giorni (da ultimo, l’incontro con gli ex grillini espulsi-usciti dal partito a Roma) porterebbero ad una clamorosa e probabilmente inevitabile scissione. Lo dice senza mezzi termini, dopo che il Garante l’aveva evocata indirettamente negli scorsi giorni, l’ex Ministro M5s Danilo Toninelli da tempo ormai in rotta di collisione con la nuova linea in casa 5Stelle. «Grillo scrive ciò che è giusto per il Movimento», spiega l’attuale membro del Collegio dei Probiviri M5s attaccando nettamente Giuseppe Conte, «scrive quello che è conseguente a un processo che, ahimè, non l’ha coinvolto, e non coinvolgere il garante e fondatore di una forza politica significa fottersene della storia antica».

Dal presunto “piano” di Alessandro Di Battista alle possibili manovre con Davide Casaleggio, fino alla reunion ei vari espulsi, tutti con dente avvelenato contro Conte e il nuovo corso pentastellato: il progetto di Grillo è quello di riuscire a “battere” la Costituente mantenendo tutti i vincoli attuali presenti. In caso negativo, la rottura con conseguente scissione sarebbe di fatto inevitabile: secondo Toninelli già è così, per il Garante occorre ancora provare un accordo in extremis, altrimenti si arriverebbe a chi «decide liste bloccate e abbracci mortali (vedasi “campo largo” con il Pd, ndr) senza discuterne con la comunità».