L’ultima volta che Beppe Grillo aveva pubblicato un video sui propri canali era il famoso sfogo-furia sul figlio Ciro: di tempo ne è passato e soprattutto ora i toni sono decisamente più normali, anche se l’amarezza per l’altro suo “figlio” è fortissima: il Movimento 5Stelle si sta sfaldando dopo il divorzio nettissimo consumatosi negli ultimi giorni con Giuseppe Conte. Dopo il post di ieri sul blog – e dopo lo scontro a distanza con Vito Crimi per il voto su Rousseau – è lo stesso Garante ad ammettere che in queste ultime ore sono tante le uscite di big del Movimento delusi-interdetti da quanto si è consumato sullo statuto del “nuovo” M5s: «Non sono il padre padrone ma il papà del Movimento. Ho fatto delle cose straordinarie che non rinnego. Conte non è la persona più adatta per il M5S», spiega nel video di 6 minuti diffuso su YouTube e Blog.



Parte dall’inizio Beppe Grillo per raccontare come si è arrivati al divorzio e strappo finale di ieri: prima la proposta di guidare il Movimento del futuro, «tra la transizione ecologica e l’economia circolare verso il 2050»: c’era già tutto, simbolo e accordo sul piano di base. «Poi mi dà appuntamento per discutere dello statuto che avrebbe composto con gli avvocati e i parlamentari del M5s: poi è sparito e non ho più sentito nessuno», attacca un Grillo tutt’altro che furioso ma profondamente amareggiato e dai toni insolitamente dimessi. Ha parlato in più passaggi dei “toni tristi” e della “paura” che ha visto nei parlamentari in questi tempi, «ma questo non è il Movimento di battute e ironia che è sempre stato! Sono rimasto solo io a difendere qualche brandello di statutino...», lamenta con evidente riferimento ai big del M5s che non hanno preso posizione forte mentre Conte “decostruiva” i valori fondanti il Movimento 5Stelle.



GRILLO: “CONTE NON È ADATTO A GUIDARE IL M5S”

«La mancanza di visione» e il fatto che Conte ha di fatto messo «se stesso al centro del progetto, il contrario di quanto gli iscritti M5s avevano espresso nelle ultime votazioni di febbraio, ovvero delegare il potere unico ad un direttorio di più persone»: e così Beppe Grillo spiega di aver tentato fino all’ultimo di far modificare quello statuto preparato da Conte “nell’ombra”, disposto a venire incontro su quei tutti i punti escluso il fronte del Garante. «Io ho solo chiesto la garanzia di avere la struttura del garante identica allo statuto che c’è ora. Non ho chiesto altro: ridammi, dammi questa possibilità di essere il visionario, il custode dei valori. Custode non significa entrare nella dinamica tua che sei un uomo straordinario, ma lasciami vedere un attimo…», spiega ancora il fondatore del Movimento, «fino all’ultimo ho cercato di arrivare in fondo. Non sono un padre-padrone, ho agito con il cuore». Non solo, di tutti i punti discussi ad inizio anno dopo il primo vertice Grillo-Conte – ammette il Garante – nella bozza del nuovo statuto sembravano tutti spariti: «La carta dei valori io non l’ho mai vista, se non una bozza, poi nient’altro. Del codice etico non abbiamo mai parlato, la transizione al 2050 forze Conte se l’era pure dimenticata». Alla fine le parole più deluse e amareggiate dell’intero video, che segnano anche la chiusura completa a qualsiasi tentativo di tardivo accordo: «Il Movimento – ha poi concluso Grillo – cambia e doveva cambiare con lui, forse era la persona più adatta e forse, magari, non lo è. Vi abbraccio tutti. Stiamo uniti se possiamo e se poi qualcuno vuol fare una scelta diversa la farà in tutta coscienza». Ora sì che la scissione del Movimento 5 Stelle (e il conseguente nuovo partito di Conte) sono più vicini.