Beppe Grillo ha risposto all’appello lanciato ieri dal sindaco di Limone, Massimo Riberi, attraverso La Stampa. «Fallo pure rimuovere e se c’è da pagare qualcosa, nessun problema, ci penso io». Così il comico è intervenuto sulla vicenda del telaio di ferro e ruggine abbandonato da quasi 40 anni in una scarpata sopra Limone. Si tratta di quel che rimane di quella Chevrolet con cui ebbe un incidente il 7 dicembre 1981 e nel quale morirono tre persone. Stando a quanto riportato dal quotidiano piemontese, dopo aver cercato di mettersi in contatto con Grillo per tutta la mattinata di ieri, nel pomeriggio ha ricevuto un messaggio su WhatsApp. «Ciao sindaco, sono Beppe Grillo, questo è il mio numero». E quindi l’ha chiamato. Non sarà comunque necessario rimborsare le spese, perché un auto demolitore di Sanremo ha contattato il sindaco di Limone per riferirgli di essere disponibile ad asportare gratuitamente le lamiere nel burrone e conferirle in discarica. «Lo faremo al più presto. Sono contento che Grillo abbia compreso che non c’era nulla di personale. La tragedia l’ha segnato profondamente e lo capisco. Tutto si è risolto per il meglio, con buonsenso», ha concluso il sindaco. (agg. di Silvana Palazzo)
BEPPE GRILLO CHIAMA IL SINDACO DI LIMONE
Ha risposto alla chiamata del sindaco di Limone Piemonte, Beppe Grillo. Ieri Massimo Riberi aveva invitato il fondatore del Movimento 5 Stelle, tramite La Stampa, a rimuovere la carcassa della sua Chevrolet precipitata il 7 dicembre di 39 anni fa, sia per rispetto dell’ambiente, quanto e soprattutto di una tragedia che ha provocato tre morti. «È stato gentile, disponibile e comprensivo – le parole del primo cittadino piemontese, come si legge su Leggo.it, dopo aver ricevuto l’attesa telefonata – mi ha detto che gli era dispiaciuto ricordare quel terribile episodio e mi ha invitato a procedere alla rimozione, garantendo che si accollerà le spese». A questo punto non ci resta quindi che attendere l’avvio dei lavori di rimozione dell’auto, che ricordiamo, viene spesso e volentieri fotografata dai passanti che conoscono quel triste episodio di quasi quattro decadi fa in cui morirono l’ex calciatore del Genoa Renzo Giberti, la moglie Rossana e il figlio di appena 9 anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SINDACO LIMONE A BEPPE GRILLO “RIMUOVA ROTTAME 1981”
Il sindaco di Limone Piemonte, Massimo Riberi, vuole che la carcassa della Chevrolet di Beppe Grillo, venga rimossa il prima possibile. Quell’auto è lì, nel cuneese, da quasi 39 anni, precisamente dal 7 dicembre del 1981, quando appunto l’allora comico, poi fondatore del Movimento 5 Stelle, subì un gravissimo incidente in cui morirono tre persone, e per cui lo stesso venne condannato per omicidio plurimo colposo. «Quel rottame – racconta oggi il sindaco ai microfoni de La Stampa – non è un trofeo da mostrare ai turisti. Tanti continuano a fermarsi, per scattare fotografie come fosse un’attrazione. Invece bisogna avere rispetto delle persone che sono decedute in quella tragedia. Proverò a contattare Beppe Grillo, per collaborare insieme, trovare una soluzione condivisa e rimuovere definitivamente i resti del veicolo». A morire furono i coniugi Renzo Giberti e Rossana Quartapelle, di 45 e 33 anni, nonchè il loro figlio Francesco di 9 anni. Il quarto occupante dell’auto, Alberto Mambretti di 40 anni, si salvò, ma venne ricoverato in prognosi riservata. Praticamente illeso Grillo, che prima che l’auto cadesse nel burrone si tuffò fuori dalla stessa per poi chiamare i soccorsi sotto choc.
BEPPE GRILLO NEL 1984: “AUTO HA RUOTATO VERSO BURRONE”
«Ho cercato di assecondare la marcia dell’auto all’indietro, come quando si fa retromarcia – dichiarò Grillo nel 1984 durante un’intervista – puntando verso una sporgenza di roccia del monte, dove speravo di fermarmi. Per disgrazia ho colpito quella sporgenza con la ruota di scorta esterna, la macchina ha ruotato verso il burrone. Istintivamente, ho spalancato la portiera e mi sono lanciato, mentre la Chevrolet precipitava». Il sindaco di Limone ha aggiunto: «Ricordo che nel mese successivo all’incidente, giorno dopo giorno sparirono le componenti “di valore” dell’auto: pneumatici, carrozzeria, parti interne dell’abitacolo. Ora è rimasto soltanto un piccolo cumulo di rottami, tuttavia visibili a un centinaio di metri dalla strada. Niente di personale con Beppe Grillo, capisco che sia difficile per lui ricordare, ma ritengo che vadano rimossi per sempre, mettendo la parola fine a quella terribile vicenda».