PERCHÈ BEPPE GRILLO È INDAGATO

Nuovi guai per Beppe Grillo: secondo quanto riportato oggi dall’Agenzia ANSA, il Garante del Movimento 5Stelle risulta indagato per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it.

La vicenda – spiegano ancora le agenzie – risalirebbe come “filone” nelle indagini sulla Fondazione Open di Matteo Renzi, un fascicolo pare aperto addirittura nel2019: da stamattina i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della GdF di Milano stanno effettuando varie perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo srl.



I CONTRATTI E IL BLOG

In attesa di avere primi eventuali commenti a caldo dal diretto interessato, le fonti in mano a “La Repubblica” spiegano come sul registro degli indagati Beppe Grillo vi è finito per una serie di contratti pubblicitari sottoscritti nel 2018 e 2019, con la compagnia di navigazione dell’armatore Vincenzo Onorato (che risultato anch’esso indagato dalla Procura di Milano). Tale indagine sarebbe sorta con il deposito dell’elenco delle spese allegato al piano di concordato preventivo di Moby, depositato in procura a Milano. Una gestione, è emerso già mesi fa, che era «gravata da finanziamenti alla politica e altre uscite prive di giustificazione economica», scrive il focus di “Rep”: a cominciare dai 240mila euro in due anni alla srl che gestisce il sito di Beppe Grillo in cambio «di uno spot al mese e contenuti redazionali e pubblicitari», ma anche i 200mila alla fondazione Open di Matteo Renzi, per i quali «non è stata rinvenuta delibera della società». Da quanto risulta dagli inquirenti, al centro delle verifiche del dipartimento in reati contro la PA, vi sono finanziamenti erogati da Moby a Beppe Grillo, Casaleggio Associati, Fondazione Open di Renzi, Fondazione Change di Giovanni Toti, Fratelli d’Italia e anche Partito Democratico.



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