Beppe Grillo vuole “rinnovare la democrazia“, definita ormai “in apnea” e bisognosa di riprendere fiato. Il fondatore del M5s trova forse superata la sua stessa creatura e per questo propone sul suo blog la sua ultima “utopia”. Il progetto si chiama “G1000“, è stato lanciato per la prima volta in Belgio alcuni anni fa e ha affascinato non poco il comico, che ha descritto l’iniziativa in questi termini: “Un gruppo di pensatori e di attori indipendenti ha chiamato all’adunata chiunque volesse partecipare ad un reale tentativo di cambiamento del Belgio. Così a Bruxelles l’11 novembre 2011, mille cittadini scelti a caso hanno avuto l’opportunità di discutere, in tutta libertà, il futuro del Paese. In fondo la democrazia è molto più dei cittadini che votano che dei politici che negoziano. Di fatto è vero o no che le grandi scelte non si fanno da anni perché politicamente scomode?“. Grillo ha spiegato perché il G1000 potrebbe funzionare: “I cittadini ordinari, a differenza dei politici, non devono trovare un equilibrio tra interessi nazionali e strategie elettorali. I cittadini comuni non devono costantemente chiedersi se saranno rieletti o no, se il loro avversario li attaccherà su un determinato punto o meno. I cittadini ordinari non devono essere eletti o rieletti, hanno quella libertà per fare scelte imparziali“.
GRILLO LANCIA IL “G1000”: “CITTADINI PRESI A CASO PER RINNOVARE LA DEMOCRAZIA”
Ma come funziona il G1000? Ecco il sistema sintetizzato da Grillo: “1. Ci sono 1000 cittadini selezionati casualmente riuniti per una giornata per discutere le principali sfide della nostra democrazia; 2. Si garantisce che il gruppo rispecchi la composizione della popolazione nazionale; 3. Ci sono 100 tavoli di 10 persone in una sala conferenze di fronte a un palcoscenico posizionato centralmente; 4. Su quel palcoscenico sono spiegate in modo esauriente e, nel modo più obiettivo possibile, le grandi questioni del nostro tempo e le varie opzioni politiche analizzate; 5. Attorno a quei tavoli si discutono le varie opzioni, sotto la guida di esperti che darebbero a tutti la possibilità di parlare, qualunque sia il loro background educativo, talento o livello di competenza; 6. Dopo queste consultazioni, si votano le varie opzioni politiche emerse“. Grillo chiude così il suo intervento: “Mi chiedo perché non sia possibile realizzare un esperimento su larga scala per rinnovare la democrazia. Se sia possibile che siano le persone ad ispirare e consigliare i politici su ciò che la gente di questo paese desidera veramente e su ciò che ritengono un compromesso accettabile. Le persone hanno cambiato il mondo, perchè non possiamo farlo ancora?“. I più cattivi potrebbero replicare che qualcosa del genere, con cittadini presi a caso per cambiare la politica, c’è già stato: il MoVimento 5 Stelle.