Beppe Grillo e quell’incidente avvenuto quasi 39 anni fa che torna oggi come un fantasma: infatti quel caso di cronaca è tornato prepotentemente d’attualità nelle ultime ore a seguito della rimozione del rottame dell’autovettura coinvolta nei tragici fatti del 7 dicembre 1981 e con Cristina Giberti, rispettivamente figlia e sorella delle tre vittime, che è tornata a parlare con il quotidiano “La Stampa” e tirando in ballo anche il comico genovese che non chiama mai per nome. La donna infatti è tornata per la prima volta sul luogo della tragedia, avvenuto mentre Grillo era alla guida di quel fuoristrada Chevrolet che precipitò nei pressi di Limone Piemonte sull’Alta Via del Sale, e che vide il futuro ispiratore del Movimento 5 Stelle riuscire a salvarsi saltando fuori dall’abitacolo. Nello schianto, come detto, morirono Renzo Giberti, la moglie Rossana e il loro figlioletto Francesco che all’epoca aveva 9 anni. Grillo fu condannato, come si ricorda, per omicidio colposo a 14 mesi (dopo essere stato assolto in primo grado) e oggi Cristina Giberti lamenta il fatto che il diretto interessato non si è fatto mai vivo, pur non essendo sua intenzione dargli una colpa ma semplicemente perché fu lui l’ultimo a vedere i suoi familiari prima della morte.



INCIDENTE D’AUTO DI BEPPE GILLO NEL 1981: RIMOSSO IL ROTTAME DELL’AUTO E…

Come accennato, poche settimane fa il relitto della vettura, sia per questioni di sicurezza sia per una “questione morale” come spiega il quotidiano torinese, è stato rimosso: per il sindaco locale non era più un trofeo da mostrare ai turisti ed è stata l’occasione per Cristina, arrivata appositamente da Como col compagno, per apporre una targa accanto alla lapide voluta dai famigliari in quel 1981 quando lei aveva solo 7 anni. “Cari mamma, papà e Francesco, il destino vi ha portati via troppo presto” ha scritto in quello che è un “messaggio d’amore eterno” e chiedendo la loro protezione. Quel giorno, ha ricordato Cristina, lei avrebbe potuto essere con loro e invece il destino ha voluto che si fermasse a casa di una sua amica di Limone: “L’uomo che guidava non si è mai fatto vivo: non voglio dargli una colpa, anche se sicuramente ne avrà qualcuna” ha raccontato la donna, spiegando che la sua intenzione era solo di parlare a Grillo. Che, comunque, come precisa alla fine il sindaco, ha pagato i mille euro per il trasferimento e la demolizione del rottame: “Lo ringrazio, oggi abbiamo messo davvero la parola fine a una vicenda drammatica e ci affidiamo al buon Dio per l’anima delle vittime”.

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