L’OMBRA DELLA SCISSIONE TRA GRILLO E IL M5S DI CONTE: COSA STA SUCCEDENDO E QUALI SCENARI

I virgolettati nei retroscena vanno come sempre presi con le pinze (vecchia e sana regola del giornalismo) ma allo stesso tempo non ci vuole un profeta a capire che tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte la guerra a distanza è molto più aspra di quanto non dicano già le forti dichiarazioni. E così dopo i tre pilastri ribaditi dal fondatore e Garante del M5s in merito a ciò che l’Assemblea Costituente M5s (al via ieri la prima fase, come raccontiamo qui) non dovrà mai eliminare – nome, simbolo e vincolo secondo mandato – le dichiarazioni riportate oggi dal “Foglio” fanno nuovamente calare sul Movimento 5 Stelle l’ombra della scissione.



«Se dovessi andare sotto a ottobre pronto con la scissione»: così Grillo avrebbe detto coi i suoi collaboratori, secondo “Il Foglio”, in merito al processo Costituente che il 19-20 ottobre 2024 vedrà le votazioni degli iscritti su tutti i nodi caldi della gestione M5s, tra cui soprattutto il vincolo del secondo mandato tanto caro a Beppe Grillo. Il post sul Blog era stato un avvertimento a Conte, il quale ieri ha decisamente tirato dritto scrivendo nero su bianco sul sito del M5s «basta guardare al passato che non torna». Dalle informazioni fornite dal collega Canettieri, l’ex comico avrebbe sentito tutta la vecchia guardia del M5s, da Virginia Raggi a Toninelli, da Chiara Appendino a Roberto Fico, per chiedere di tenere quantomeno fede al vincolo sui due mandati massimo anche dopo la Costituente.



“PARTITO GRILLO-CASALEGGIO JR FUORI DAL M5S”: L’ULTIMA “SUGGESTIONE” IN VISTA DELLA COSTITUENTE DI CONTE

Se però alla fine riuscisse a spuntarla Conte (che sulla regola dei due mandati è sempre stato piuttosto insofferente, viste anche le forti difficoltà dei costruire una classe dirigente duratura in casa M5s) con l’abolizione del vincolo, ecco che le strade di Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo potrebbero allontanarsi definitivamente. Sentito dall’Adnkronos, il commercialista del Garante 5StelleEnrico Maria Nadasi – di fatto conferma l’ipotesi di una scissione: «Il simbolo del Movimento è di Beppe ed è sempre stato suo come accade con le auto, possono cambiare i modelli: la fabbrica rimane la stessa. Il Dna è di Grillo».



Davanti alle varie ipotesi di cosa potrebbe succedere nel “nuovo” M5s dopo l’Assemblea Costituente di ottobre, una suggestione si aggiunge alle tante dando un connotato ancor più complesso alla vicenda politica: secondo l’ex Ministro Danilo Toninelli (intervistato da Radio Cusano Campus), viste le premesse di questi giorni, «temo che arriveremo a una rottura definitiva, una rottura che, temo, sia ormai inevitabile». Ed è allora che si avvicina l’ipotesi di un “nuovo” movimento che possa raccogliere molti dei cacciati/espulsi/in esilio, ricostruito sull’asse Grillo-Casaleggio 20 anni dopo.

Lo scrive oggi “Il Giornale”, citando fonti vicine ai vertici M5s: «Il comico potrebbe rifondare il grillismo con Davide Casaleggio, l’erede del cofondatore Gianroberto. […] Non sarebbero un caso le frequenti citazioni di Casaleggio senior da parte di Grillo, né gli interventi del figlio del guru, spesso a “rimorchio” delle polemiche del garante». La rottura con Casaleggio jr. aveva portato non poche scissioni interne ma dopo la presa di potere di Conte all’interno del Movimento, con l’ultimo affondo sulla Costituente, rappresenterebbe un punto di non ritorno per il Garante pronto ad uno strappo definitivo e qualcosa non viene ricucito nei prossimi due mesi. Nel frattempo dai Parlamentari pentastellati quasi tutte bocche cucite (anche perché alla finestra c’è l’accordo per il campo largo con il Pd) nel merito dello scontro Grillo-Conte, con le nuove leve che sottolineano come in alcuni casi «manco lo abbiamo mai incontrato» il fondatore.