Beppe Grillo rilancia la settimana lavorativa di quattro giorni. Il fondatore e garante del Movimento 5 Stelle sul suo blog è tornato a parlare di lavoro e, dopo aver invocato il reddito universale, ha chiesto passi in avanti sulla sperimentazione della settimana lavorativa di quattro giorni, sostenibile a livello economico e possibile grazie alla tecnologia…



«All’aprile 2021 negli Stati Uniti, oltre 19 milioni di lavoratori hanno lasciato il proprio lavoro. Anthony Klotz, professore di management presso la A&M University in Texas, l’ha chiamata la Great Resignation, una tendenza in aumento che sta sconvolgendo le aziende di tutto il mondo», ha spiegato Beppe Grillo: «Klotz ha attribuito queste dimissioni volontarie a quattro cause principali: un arretrato di lavoratori che volevano dimettersi prima della pandemia; burnout (esaurimento), in particolare tra i lavoratori in prima linea nell’assistenza sanitaria, nella ristorazione e nella vendita al dettaglio; “epifanie pandemiche” in cui le persone hanno sperimentato importanti cambiamenti di identità e finalità che le hanno portate a intraprendere nuove carriere e ad avviare un’attività in proprio; e un’avversione a tornare negli uffici dopo un anno o più in smart working».



BEPPE GRILLO RILANCIA LA SETTIMANA LAVORATIVA A 4 GIORNI

Dopo aver citato una serie di studi, Beppe Grillo s’è soffermato sulla situazione in Italia, ricordando che tra aprile e giugno 2021 si sono registrate 485 mila dimissioni su un totale di 2,6 milioni di contratti cessati, con la quota di abbandono volontario sul totale degli occupati che ha superato il 2 per cento per la prima volta da anni. Beppe Grillo ha messo in risalto: «A fronte di questa tendenza, e guardando ai dati Istat che ci dicono che abbiamo più di 300mila disoccupati rispetto al pre-pandemia, è ora che la settimana lavorativa di 4 giorni sia al centro del nostro dibattito politico. Nel 1930 Keynes scriveva che nel 2030 la più grande sfida che avrebbe avuto l’umanità sarebbe stata quella di occupare il proprio tempo libero, lavorando 3 ore al giorno e favorendo così il progresso verso una società migliore e libera dal lavoro. Oggi, grazie alla tecnologia possiamo farlo, con una soluzione concreta: ridurre la settimana lavorativa e liberare il tempo per altre attività più adatte a quella che potremmo finalmente chiamare vita».

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