Nome, simbolo e doppio mandato non si toccano per Beppe Grillo, ma il monito del co-fondatore del Movimento 5 Stelle al presidente Giuseppe Conte non ha chiuso la questione, anzi rischia di far scoppiare il caos tra i pentastellati tra chi invoca la “purezza” originaria e che invece vuole riformare il Movimento. La reazione dell’ex premier, infatti, è stata tutt’altro che pacata. In un video messaggio ha, infatti, aperto a una rifondazione integrale del M5s, perché all’assemblea costituente di ottobre intende affrontare ogni questione.



«Potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente», ha dichiarato Conte. Quindi, non solo si potrà negoziare su quelli che per Grillo sono pilastri, ma anche sulle regole consolidate. Quel che conta per Conte è che a pronunciarsi siano gli iscritti, non devono decidere «alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare». Se Grillo vuol far tornare M5s alle origini, lontano dal centrosinistra e dal Pd, invece nell’orizzonte di Conte c’è il campo largo, ma anche il rischio che il partito si indebolisca ulteriormente. (agg. di Silvana Palazzo)



I TRE PILASTRI DEL M5S SECONDO GRILLO

Beppe Grillo avverte Giuseppe Conte: ci sono tre linee rosse da non varcare per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, cioè nome, simbolo e secondo mandato. Questi tre temi non sono negoziabili per il co-fondatore e garante pentastellato: lo ha messo nero su bianco sul suo blog, nel quale parla chiaramente di «tre pilastri» che fanno parte delle fondamenta M5s, quindi in quanto tali non ci può essere alcuna apertura a eventuali modifiche.

«Sono il nostro faro nella tempesta», scrive il comico, per il quale una modifica riguardante quei tre temi sarebbe un tradimento della fiducia di chi ha creduto nel Movimento 5 Stelle e ha lottato con e per esso, nella convinzione che fosse «l’unica speranza di cambiamento reale». Grillo non manca di mettere in evidenza il suo ruolo di «garante e custode dei valori fondamentali» alla base dell’azione politica pentastellata, per questo invita chi fa parte dell’universo M5s a una profonda riflessione, affinché non venga smarrita la rotta.



Anzi, bisogna continuare a proteggere ciò che è stato costruito, perché il Movimento 5 Stelle, incalza Grillo, «è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi».

L’IDENTITÀ DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Sul suo blog Beppe Grillo sottolinea l’importanza del momento, perché chi fa parte del Movimento 5 Stelle deve essere consapevole di essere «a un crocevia fondamentale», nel quale bisogna riflettere sulle radici e su ciò che ha unito tutti. Il comico non manca di citare Gianroberto Casaleggio, con cui ha fondato M5s: lo fa per ricordare che la nascita del Movimento è avvenuta partendo da un ideale, quello di creare un’alternativa alla politica tradizionale.

Così è partita la sfida contro «un sistema corrotto», per ridare voce ai cittadini e «provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente». Il garante pentastellato ricorda l’exploit del 2013, dopo il quale il Movimento si è dovuto «adattare, per sopravvivere», convivendo con chi conosceva quel sistema. Ma in ogni caso quei tre pilastri sono stati il riferimento per non perdere la propria identità.

Il comico si sofferma sul secondo mandato, regola che contraddistingue M5s, perché «ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni». Quindi, non cambiarla vuol dire restare fedeli a se stessi e alla propria missione, quella di essere al servizio dei cittadini, non della politica, perché i rappresentanti devono portare avanti idee, «non le proprie ambizioni personali», conclude Grillo.

IL MESSAGGIO DI BEPPE GRILLO A GIUSEPPE CONTE

Con questa lettera invia un segnale chiaro al presidente Giuseppe Conte, imprimendo una frenata alle proposte di cambiamento che erano state palesate. Pur rivolgendosi ai militati, parla all’ex premier e chiude alla sua iniziativa riformatrice. Le sue parole sono state subito ben accolte dall’ex ministro Danilo Toninelli, che fa parte del collegio dei probiviri M5s.

Il messaggio arriva peraltro in vista dell’assemblea costituente del 4 ottobre in cui si parlerà del futuro pentastellato, quindi ora il rischio è che si apra una fase travagliata e tumultuosa tra chi è ancorato all’identità originaria M5s e chi vuole cambiarla (e, a detta di Grillo, snaturarla).