Milano, Fase 2 ma “con juicio”: nel capoluogo lombardo il periodo di transizione che dovrebbe portare il nostro Paese quanto più vicino possibile a quella che un tempo era la nostra normalità ha visto i cittadini comportarsi in modo diligente e alcune attività ripartire ma Beppe Sala ha provato a delineare la sua personalissima ‘terza via’ alle riaperture, rifiutando da una parte il “liberi tutti” voluto da alcuni politici e dall’altra la politica “del lanciafiamme e delle ruspe” accennando ai leitmotiv di Vincenzo De Luca e Matteo Salvini. “Noi non dobbiamo dividerci tra buoni e cattivi, la via deve essere quella della collaborazione” ha spiegato il sindaco di Milano che ha però speso parole dure per quanto accaduto solo domenica scorsa in Via Nino Bixio con un party improvvisato in strada con tanto di dj improvvisati che suonavano la loro musica dal balcone e facendo radunare sotto un gran numero di persone. “A questi due presunti dj voglio dire che la via non è vostra, la città non è vostra: abbiamo fatto un controllo ed è partita una diffida” ha spiegato Sala in un videomessaggio dalla sua pagina Facebook consigliando a tutti i suoi concittadini di usare la testa e ricordando che “non siete sul set di ‘Grease’ o ‘La La Land’…”.



BEPPE SALA, “MILANO NON E’ IL SET DI ‘GREASE’: MA ORA BASTA POLEMICHE E…”

Tuttavia nel suddetto messaggio che il primo cittadino del capoluogo meneghino ha voluto inviare in concomitanza con l’avvio della cosiddetta Fase 2 viene sottolineato pure come sono stati tanti i milanesi che hanno preso le distanze da quanto accaduto domenica sera anche se Sala, a differenza di tanti suoi colleghi, pare aver deciso di non soffiare sul fuoco della polemica e di additare i responsabili facendoli passare per nemici della comunità: “È vero, è stato profondamente sbagliato ma ora è anche il momento di essere responsabili: siamo entrati in questa crisi insieme e insieme dobbiamo uscirne, con il buon senso e la consapevolezza” ha aggiunto il sindaco che dal canto suo ha voluto dare un primo impulso al ritorno a una parvenza di normalità firmando due ordinanze con cui si riaprono otto cimiteri e anche i mercati scoperti (in totale saranno interessati dal provvedimento 26 su 94 di questi). “Andiamo avanti, siamo a Milano e possiamo uscirne bene” ha chiosato Sala nel video in cui delineava la ‘via milanese’ alla ripresa dopo il lockdown.



Leggi anche

TRA CENTRO E SINISTRA/ Il pendolo-Berlusconi fra l’Ulivo di Prodi e la “federazione Sala”