Le proteste negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd hanno avuto e avranno echi in tutto il mondo, ma nelle ultime ore sono giunte fino a Milano dove il sindaco Beppe Sala ha scritto un post sui social molto duro, quasi “giustificando” l’uso della violenza che è conseguita alla morte dell’afroamericano ucciso durante un arresto dalla Polizia. I saccheggi, le auto e i commissariati di Polizia bruciati, le morti e gli attacchi alla Casa Bianca nei 7 giorni di ondata “anti-ricchi” e “anti-bianchi” in tutta l’America stanno dividendo l’opinione pubblica: chi dando la colpa di tutto al Presidente Trump per aver “incendiato” la benzina già rovente della protesta imponendo coprifuoco in diverse città degli States; chi invece, pur condannando l’ennesimo episodio vergognoso della polizia americana, non giustifica per questo la messa a ferro e fuoco degli Stati Uniti d’America in risposta.



Ecco, Sala si schiera decisamente con i primi con un tweet che suona in parte come una grande gaffe involontaria: «Non ci si può indignare per la violenza di un popolo quando lo si governa sulla base del disprezzo di chi la pensa diversamente da te. Non si può ridurre al coprifuoco un Paese come gli Stati Uniti perché non si ha il coraggio di comprendere le ragioni degli altri. Non si può essere il Presidente della più grande democrazia del mondo se si pretende di asservirla alla propria volontà. Io la vedo così».



BEPPE SALA E L’ATTACCO A TRUMP

Seppur l’intento del sindaco di Milano sia evidentemente quello di dare una responsabilità pesante all’operato di Donald Trump nella risposta alla protesta anti-polizia, il senso di quelle parole arriva nei fatti a “giustificare” l’uso della violenza inaudita vista in questi giorni in risposta ad un’ingiustizia. Le uscite di Trump vanno condannate, ma non si può certo per questo legittimare l’uso improprio della violenza su vasta scala, tra l’altro contro obiettivi che nulla c’entrano con la morte di George Floyd. Alcuni sui social hanno fatto notare come solo pochi giorni fa, in risposta ad un altro tipo di protesta, quella dei gilet arancioni a Milano – totalmente diversa e senza alcun uso della violenza – il sindaco Sala si esprimeva chiedendo al Prefetto di denunciare i manifestanti per il loro «atto di irresponsabilità». I



temi sono certamente diversi e i toni di Sala sono ben più educati di quelli di Trump, ma sul concetto di “dissenso” si potrebbe discutere per molto e molto tempo ancora. In risposta al sindaco di Milano, l’ex parlamentare e Sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto riassume senza insulti il senso della “gaffe” di Giuseppe Sala: «Io lo cancellerei: anche a me è capitato di scrivere qualcosa senza pensarci bene e poi accorgermi che avevo scritto una cosa profondamente sbagliata».