Beppe Sala presente alla commemorazione della strage di via Palestro, datata il 27 luglio di 28 anni fa. Il primo cittadino di Milano non ha usato mezzi termini: «In un momento come questo di acute sofferenze sociali, legate alla pandemia, e in vista di appalti pubblici miliardari grazie agli aiuti europei, dobbiamo essere consapevoli che la presenza mafiosa è più minacciosa che mai».



Nel corso del suo intervento, Beppe Sala ha sottolineato che una Milano senza mafie è una città più libera, più ricca e più sicura, ma anche in grado di creare lavoro e diventare più equa: «Legalità e onestà sono i fari che orientano la rotta di questa città, la fanno crescere e le consentono di attrarre nuovi cittadini provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo».



BEPPE SALA RICORDA LA STRAGE DI VIA PALESTRO

Beppe Sala è tornato sulla tragedia di 28 anni – all’evento presenti anche l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno e l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti –  ribadendo che Milano si stringe nel ricordo di chi è stato «vigliaccamente» ucciso dalla mafia. La lotta contro la criminalità organizzata nella città non è finita, evidenziando che oggi i mafiosi si sono nascosti nell’economia libera, fino a radicarsi in modo profondo e occulto. «Occorre fare memoria del male della strage di via Palestro perché da quell’orrore criminale la città ha compreso come la tutela della legalità sia l’unica via per libertà, diritti e sviluppo», ha aggiunto Beppe Sala: «Una convinzione diventata un pilastro del nostro patrimonio valoriale, che consolidiamo grazie al ricordo costante degli eroi della lotta alla mafia».

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