Anche il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, è intervenuto nella querelle a distanza fra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il numero uno della Sardegna, Solinas. Il primo cittadino meneghino aveva commentato con le parole “Ce ne ricorderemo quando andremo in vacanza di chi ci chiederà il patentino di immunità”, la decisione di alcuni governatori di vietare l’ingresso ai cittadini provenienti dalle zone più contagiate, in primis la Lombardia. “L’amico Sala ha fatto una battuta infelice – ha detto Musumeci – Ma se vuol venire in vacanza in Sicilia, con tanto piacere. Non gli chiederemo alcuna patente. Neppure quella dell’auto…”. E ancora: “Mi sembra una esagerazione, non è che tutti gli abitanti della Lombardia o dell’Emilia sono portatori di virus ma serve un minimo di prudenza. Sala conosce bene il senso di accoglienza di noi isolani”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BEPPE SALA “PATENTE IMMUNITÀ? ME NE RICORDERÒ”, SOLINAS: “ABBIA LA DECENZA DI TACERE”

Querelle a distanza fra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il governatore della regione Sardegna, Solinas. Al primo cittadino meneghino non sono piaciute le dichiarazioni di alcuni capi regione delle ultime settimane, circa la richiesta di un patentino di immunità per i viaggiatori. “Altri presidenti, non li cito, dicono che magari sarebbe meglio una patente di immunità – le parole via Facebook di Sala, senza fare nomi, anche se il riferimento è chiaro – qui parlo da cittadino prima ancora che da sindaco: quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza me ne ricorderò”. Mano tesa invece nei confronti della regione Liguria, con il governatore Toti che ha aperto ai turisti lombardi, storicamente il nocciolo duro dei vacanzieri liguri: “Vedo che alcuni presidenti di Regione, ad esempio quello della Liguria, Giovanni Toti, dicono che accoglieranno a braccia aperte i milanesi”.



BEPPE SALA E GLI SPOSTAMENTI FRA REGIONI: “ABBIAMO NECESSITA’ E VOGLIA DI MUOVERCI”

Immediata è arrivata la replica proprio di Solinas, che ha risposto a muso duro a Sala: “Sala in materia di coronavirus dovrebbe usare la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena epidemia. Nessuno ha chiesto improbabili patenti di immunità, ma un semplice certificato di negatività”. Da giorni si discute della possibilità di riaprire le regioni dopo il tre giugno, ma sono molti quelli scettici soprattutto nei confronti della Lombardia, dove i contagi sono ancora piuttosto elevati. Ma il sindaco di Milano su questo punto è stato onesto: “Ne abbiamo necessità e voglia, per andare a trovare un parente, per andare al mare o in montagna. Poi stiamo facendo bene i compiti a casa e, per esempio la mia ordinanza di martedì va in questa direzione, cioè cercare di contenere la potenziale diffusione del Covid”. Ed in effetti le scene di movida della scorsa settimana sui Navigli e in centro, non si sono più ripetute dopo la decisione di vietare gli alcolici dopo le ore 19:00. “Quello che il governo deciderà noi lo applicheremo – ha concluso – sia chiaro, però chiedo al governo, in particolare l’ho chiesto ieri al ministro Boccia, che non ce lo dicano il giorno prima, e mi sembra anche naturale, perché molti si devono organizzare”.

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