«Buongiorno Milano, oggi dal Duomo, accanto alla nostra Madonnina. Siamo qui alla vigilia del primo giorno di una nuova normalità, ricordando chi soffre e chi non c’è più, mentre proviamo a riaccendere la città con prudenza, attenzione e cura», inizia così il video messaggio del sindaco di Milano Beppe Sala dalla cima della Cattedrale gotica che sovrasta la città tra le più colpite dal coronavirus, alla vigilia della riapertura delle Chiese stesse ma anche di tutte le altre attività rimaste bloccate per il lockdown. Il primo cittadino invoca la protezione della Madonnina «non farci mai mancare il tuo sguardo». Alla vigilia della difficile fase che ancora attende i cittadini milanesi e in generale tutti gli italiani, il sindaco Sala torna sull’emergenza coronavirus ma questa volta non per “rimproverare” alcuni cittadini che si erano infilati sui Navigli creando i cosiddetti «assembramenti», ma per un gesto molto più nobile. «Siamo qui per esprimere la nostra gratitudine a medici e infermieri che si sono sacrificati per curare i malati e donare conforto a chi è nel dolore e a tutti i lavoratori che hanno fatto funzionare Milano in queste settimane, vegliando sulla nostra città addormentata», spiega ancora Beppe Sala nel video a pochi passi dalla Madonnina.



BEPPE SALA INVOCA PROTEZIONE MADONNINA

Sotto lo sguardo d’amore della Madonna protettrice della Cattedrale e di tutta Milano, il sindaco Beppe Sala si affida alla protezione di quello stesso sguardo: «Siamo qui perché questa non è solo la nostra cattedrale: il Duomo è Milano, è di tutti i milanesi, rappresenta una storia fatta di momenti tragici e felici. Qui sono stati costruiti quei valori di laboriosità, ingegno e solidarietà che hanno reso unica questa città». Nel momento di crisi, prosegue l’esponente Pd, «ci siamo riscoperti popolo: solidali e uniti, capaci di disciplina e sacrificio. Di questo abbiamo bisogno oggi. Alcuni sono più impazienti, altri più preoccupati, ma per tutti c’è una nuova strada da percorrere, un passo alla volta, per ridare linfa alla nostra città». Da domani però inizia un’altra fase, un’altra sfida forse ancora più dura del lockdown: provare a ripartire per recuperare l’economia, il lavoro e una quotidianità il più “normale” possibile, «Domani inizia un’altra delle fasi che comporranno questo ritorno: riacquisiamo i nostri spazi ma tutto può essere fragile, nonostante la volontà di un nuovo inizio. Ci rivolgiamo alla Madonnina: noi stiamo cercando di fare bene, tu non farci mai mancare il tuo sguardo».



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