L’attaccante del Sassuolo e della nazionale italiane, Domenico Berardi, è stato protagonista di un gesto che non è passato inosservato: dopo la gara di Coppa Italia fra Modena e Sassuolo, un derby tutto emiliano, un tifoso ha insultato l’esterno d’attacco neroverde, e questi ha reagito in maniera inaspettata. Come si nota da un video che è stato pubblicato su Twitter da Michele Criscitiello di Sportitalia, all’esterno dello stadio Braglia si sono vissuti momenti di tensione dopo la sfida persa dal Sassuolo per 3 a 2 e valevole per i trentaduesimi del torneo nazionale.



Nel dettaglio, riferisce il Corriere della Sera, Berardi ha cercato un confronto diretto con un tifoso che lo aveva preso di mira, insultandolo. L’uomo ha iniziato a urlare e inveire contro l’attaccante, e dopo che lo stesso è rimasto in silenzio ad ascoltarlo, lo stesso giocatore ha perso le staffe scattando per andare dal supporters alterato. Molte le persone che hanno provato a fermarlo e fra i tanti presenti anche gli uomini della polizia, che sono riusciti a placare Berardi, per poi riportarlo indietro facendo tornare la situazione alla normalità.



DOMENICO BERARDI, FURIA CONTRO TIFOSO POI LE SCUSE

Nel video si vede anche qualcuno che lo abbraccia, e che gli sussurra qualcosa all’orecchio, fino a che l’attaccante non si tranquillizza. In serata Berardi ha voluto chiedere pubblicamente scusa anche perchè il caso era ormai esploso e il video “dell’alterco” aveva iniziato a circolare e a divenire virale: «Ci tengo a scusarmi – le parole di Berardi affidate ad un comunicato – per quanto successo oggi all’uscita dello stadio dopo la partita con il Modena. Siamo dei professionisti e soprattutto dobbiamo essere degli esempi per i più giovani e i bambini. O ggi, agli occhi di tutti, non ho avuto un comportamento tale. Questo perché sono state toccate in maniera gratuita le cose a me più care come la famiglia, mia moglie e mio figlio, fuori dal campo, che mi hanno ferito in maniera profonda. Rinnovo le mie scuse anche al tifoso della squadra avversaria».