Domenica pomeriggio, Bergamo Alta, vigilia della riaperture di locali, negozi, ristoranti e parrucchieri in tutta la Lombardia ma anche in tutta Italia: le immagini e le foto che circolano sul web si avvicinano molto – sia per fastidio dell’opinione pubblica che per effetto – ai Navigli di Milano secondo il sindaco Sala «invasi» da dei «cretini» nei giorni immediatamente successivi all’inizio della fase 2 nei primi di maggio. Cambia lo scenario ma la polemica torna attuale: il bel tempo e la possibilità finalmente di uscire di casa dopo oltre 2 mesi di lockdown hanno portato la città di Bergamo Alta ad essere riempita di gente normalissima che tra qualche coda al bar per prendersi un gelato da asporto e una semplice passeggiata ha trasformato il centro della città più colpita dal coronavirus in un «pericoloso assembramento», come è già stato ribattezzato sui social.
Il tutto nonostante le indicazioni nette del sindaco Gori, sulla stessa scia del collega dem di Milano: poco distanziamento sociale, mascherine presenti ma non sempre utilizzate nella maniera corretta e poi ancora gruppi di persone ferme agli angoli delle strade e situazione di «marasma» nella parte più «modaiola» della città di Bergamo. Ora, al netto delle foto che con le inquadrature spesso ingannano esattamente come avvenuto sui Navigli a Milano, rimane il tema dei controlli e dei distanziamenti che dovrebbero essere il punto cardine della fase 2.
BERGAMO ALTA, CAOS DISTANZIAMENTI
Secondo i reportage di diversi cittadini bergamaschi sui social, oltre agli “assembramenti” colpisce l’assoluta mancanza di vigili e forze dell’ordine: nel pieno di Bergamo Alta, nella zona della “movida” – anche qui esattamente come i Navigli di Milano – né Gori né Sala hanno pensato di intensificare i controlli per evitare occasioni di mancanza di distanziamento. Sui social è valanga di insulti e critiche al sindaco Pd e alla giunta cittadina, specie dopo la foto di Giorgio Gori al parrucchiere per il primo giorno di apertura dei barbieri dopo il lockdown: e così un utente sotto il post scrive «Dopo tutto quello che Bergamo ha passato e il pienone di ieri in Città alta queste sono le priorità. Complimenti!». Nel pomeriggio di ieri è arrivata comunque la “strigliata” del sindaco che ha ricordato, seppure in maniera meno veemente, quella di Beppe Sala sui Navigli: «Le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. Non sono bastate centinaia di morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore».