È diventato virale il video in cui una bambina distribuisce la Comunione ai fedeli insieme al prete. La vicenda risale al 22 ottobre, quando nella Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, nella frazione di Ossanesga, a Valbrembo, in provincia di Bergamo. La chierichetta lo ha fatto durante la messa delle ore 10:30. Qualcuno ha ripreso la scena col cellulare e pubblicato il video in rete, scatenando le polemiche dei fedeli che sono arrivati a rivolgersi alla Curia di Bergamo. Non si è fatta attendere la replica del parroco, don Eros Accorgi, il quale – come riportato da Tgcom24 – ha dichiarato di essere «rimasto senza ministro straordinario della Comunione» e che la bambina gli era sembrata «quella più pura di cuore» per rivestire il ruolo.



Nel filmato si vede il prete distribuire l’Eucarestia, con la bambina che alla sua destra fa altrettanto. La Messa, peraltro, quella domenica in particolare è durata più del dovuto a causa di un lungo intervento di una missionaria laica. Stando alle regole previste dalla Redemptionis sacramentum imposte dal Vaticano, «spetta al Sacerdote celebrante, eventualmente coadiuvato da altri Sacerdoti o dai Diaconi, distribuire la Comunione».



IL PRETE SI DIFENDE: “ERO SENZA MINISTRO COMUNIONE”

Solo se la necessità lo richiede, i ministri straordinari possono, stando al diritto canonico, aiutare il Sacerdote celebrante. Questo vuol dire che ci si può aspettare una suora o un altro prete in suo aiuto, non di certo una bambina. Per questo la scelta del parroco è apparsa come un vero e proprio scandalo per i fedeli, che hanno parlato di un «orrore liturgico», arrivando a inviare mail di lamentele alla Curia di Bergamo.

«Ero rimasto senza ministro straordinario della Comunione. Ho pensato di chiedere alla bimba che stava servendo Messa come chierichetta di aiutarmi, è la più pura di cuore in mezzo a tanti peccatori. Non mi pare che sia stata vilipesa l’Eucarestia, non mi pare proprio», ha dichiarato il parroco, come riportato da Tgcom24. Invece, dalla Curia sono intervenuti il vicario generale don Davide Pelucchi e l’ufficio liturgico, che hanno esortato il prete a non ripetere più questo comportamento.