LA NOTA CONGIUNTA DI BERLUSCONI E MELONI AL TERMINE DELL’INCONTRO

È durato poco meno di un’ora e mezza l’incontro chiarificatore tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni presso la sede FdI: al termine, senza rilasciare dichiarazioni alla stampa assiepata fuori Via della Scrofa, una nota congiunta di Forza Italia e Fratelli d’Italia conferma l’interno unitario per una tregua a questo punto raggiunta. «Clima di massima collaborazione, il centrodestra si presenterà unito alle consultazioni. Al lavoro per dare all’Italia un governo forte e coeso. Meloni e Berlusconi hanno fatto il punto sui dossier economici più urgenti, a partire dal caro energia, tema che, tra l’altro, sarà al centro del prossimo Consiglio europeo», si legge nella nota diffusa alla stampa con tanto di foto dei due leader sorridenti.



Un incontro diretto, senza “diplomatici” al seguito né per Berlusconi né per Meloni: un vertice in cui si dovrebbero essere poste le basi per la lista dei Ministri da presentare nei prossimi giorni al Quirinale dopo l’incarico ricevuto da Giorgia Meloni direttamente dal Presidente Mattarella. Pace dunque ma anche accordo sul totoministri che va via via delineandosi: Antonio Tajani al Ministero degli Esteri, Maria Elisabetta Alberti Casellati potrebbe essere la via “mediana” sul tandem Nordio-Sisto alla Giustizia, mentre Anna Maria Bernini dovrebbe ricevere il Ministero dell’Istruzione. In dubbio restano i dicasteri di PA (Casellati solo se sarà Nordio il Guardasigilli). Università e Agricoltura, con quest’ultimo richiesto tanto da Forza Italia quanto dalla Lega con possibile accordo siglato direttamente tra Berlusconi e Meloni.



BERLUSCONI È ARRIVATO NELLA SEDE FDI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI

Poco dopo le ore 16.30 è arrivata l’auto del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in via della Scrofa a Roma: poco prima l’ingresso della futura Premier Giorgia Meloni, accompagnata dal Presidente del Senato Ignazio La Russa (ora uscito, dunque non parteciperà all’incontro sul Governo in quanto terza carica dello Stato). Non si è dunque visto se con Berlusconi vi siano i famosi fiori che nelle scorse ore erano dati come “probabili” in dono alla Presidente di Fratelli d’Italia dopo lo scontro negli scorsi giorni.



«Mi auguro vada bene. L’Italia ha bisogno di un governo, il più presto possibile», si è limitato a dire La Russa in merito al vertice Berlusconi-Meloni in corso da pochi minuti, «ci sono premesse che possa andare bene». L’accordo si sarebbe già siglato nelle scorse ore sull’accettazione di Giorgia Meloni di aumentare la quota di Forza Italia nel prossimo Governo (10 Ministri FdI, 6 Lega, 5 FI, 2 tecnici, 1 Noi Moderati), accettando anche la possibilità di inserire un forzista alla Giustizia al posto del designato Carlo Nordio. Lato FI invece ci sarebbe il passo indietro di Berlusconi nel non pretendere la presenza di Licia Ronzulli nella squadra di Governo (per lei pronto il ruolo di capogruppo al Senato, ndr). Chi non crede alla possibile rottura del Centrodestra è Matteo Renzi che nell’ultima Enews afferma «sanno che non possono rompere e non romperanno. La settimana prossima avremo un governo e a quel punto vedremo se saranno capaci di affrontare le tante sfide della realtà».

OGGI L’INCONTRO BERLUSCONI-MELONI PER LA TREGUA SUL GOVERNO

Oggi lunedì 17 ottobre sarà la giornata della “tregua” in casa Centrodestra: Silvio Berlusconi si presenterà alle ore 16 all’incontro con Giorgia Meloni presso la sede FdI in Via della Scrofa a Roma per ricucire il patto dopo l’opera di “disgelo” messa in piedi dai “pontieri” di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, in modo da permettere rapidamente la nascita del Governo Meloni. Con la delegazione di Centrodestra che sarà unita al Colle nel momento di ricevere l’incarico per formare l’esecutivo: questo ha spiegato Berlusconi chiamando nel weekend la leader di FdI e questo ha ribadito oggi in una lunga nota la senatrice Licia Ronzulli, una degli “oggetti del contendere” nello strappo visto in Parlamento la scorsa settimana. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, molto brevemente:

– Berlusconi non ha fatto votare il candidato del Centrodestra per la Presidenza del Senato – Ignazio La Russa – eletto però grazie ad almeno 7 voti del Centrosinistra
– Il nervosismo di Berlusconi contro Giorgia Meloni si è manifestato per i “veti” imposti da Fratelli d’Italia su alcuni nomi richiesti dal Cav per la propria quota di Ministri nel prossimo Governo
gli appunti di Berlusconi immortalati dalle telecamere del Senato dove si sono letti giudizi durissimi del leader di Forza Italia contro la Premier in pectore («prepotente, offensiva, ridicola»), con la pronta replica di Meloni «ma non sono ricattabile»

ACCORDO MELONI-BERLUSCONI: IN COSA CONSISTE?

L’aria di tensione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, insomma, non era esattamente delle migliori: i vari appelli dei “pontieri” in casa Centrodestra, oltre alla consapevolezza di dover presentare un Governo all’altezza delle emergenze cui è chiamata a rispondere l’Italia in questo momento (con richiamo del Colle sempre sullo sfondo, ndr) ha portato ai colloqui prima telefonici e oggi di persona tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. L’accordo di massima sarebbe già stato raggiunto con tre opzioni tutte valide sul tavolo:

1- Nodo giustizia: invece che Carlo Nordio Ministro, potrebbe alla fine spuntarla un forzista come Francesco Paolo Sisto o Elisabetta Casellati
2- Viminale o MISE: Forza Italia potrebbe richiedere una di queste due caselle da tempo “prenotate” da Lega e FdI. In lizza nel totoministri il forzista Gilberto Pichetto Fratin
3- Squadra di Governo: se l’ipotesi del “Corriere” di 23 Ministri totali, Forza Italia potrebbe chiedere di avere 5 o 6 caselle invece delle 4 precedentemente richieste (Esteri-Tajani, MIUR-Bernini, PA-Casellati, Salute-Ronzulli)

SCONTRO BERLUSCONI-MELONI, LICIA RONZULLI: “UNITI AL COLLE”. LEGA “NOI PONTIERI”

L’accordo alla fine si farà, anche perché la nota emersa in mattinata della senatrice Licia Ronzulli fa intendere come la tregua tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sia in realtà stata trovata già prima dell’incontro previsto per questo pomeriggio nella sede FdI. «Il caso Ronzulli non è mai esistito, e comunque non esiste più. Io sono figlia di un carabiniere, mio padre ha servito il Paese nell’Arma per tanti anni e mi ha insegnato che servire la Patria è il primo dovere di ogni cittadino e prima di tutto di chi ha responsabilità pubbliche», spiega la responsabile del coordinamento in Forza Italia, strettissima collaboratrice di Silvio Berlusconi. «Nella squadra di governo – sottolinea ancora Ronzulli – Forza Italia dovrà svolgere il ruolo importante, sul piano dei contenuti e degli assetti, che le è stato conferito dal consenso degli elettori. Nei prossimi giorni il centrodestra si presenterà unito al Colle, per proporre al Presidente della Repubblica di conferire l’incarico all’on. Meloni, che ha il diritto-dovere di guidare il paese per portarlo fuori dalla crisi».

Caso “chiuso”? Più o meno, visto che alcuni malesseri permangono tanto in alcuni forzisti, quanto in altri meloniani: «Giorgia Meloni? È semplice: ha deciso di fare fuori Berlusconi», attacca il senatore di FI Gianfranco Miccichè su “La Stampa”, «Sta giocando a dividere Forza Italia. Lo ha fatto anche con la Lega, scegliendo Giorgetti come ministro dell’Economia. Salvini ha avuto il coraggio di reagire, dicendo che quella casella non era in carico a quelle destinate al Carroccio». «La mia idea – conclude il senatore azzurro – è: diamo l’appoggio esterno al governo. A questo punto si scelga lei questi scienziati di ministri». Gli replica a distanza il capogruppo FdI alla Camera Francesco Lollobrigida, alla vigilia dell’incontro Berlusconi-Meloni: «Serve un percorso di chiarezza, che nelle prossime ore contiamo si possa riattivare. No a inciuci né governi anomali», conferma a “La Repubblica”, aggiungendo «altrimenti neppure ci proviamo. E torniamo dagli elettori, riproponendo a quel punto una coalizione diversa dall’attuale». Dalla Lega invece si pongono le basi per tenere fede all’accordo iniziale del Centrodestra e presentare la nuova squadra nei prossimi giorni: «La Lega ha già dimostrato di essere parte importante attiva per garantire stabilità, per cercare di fare un po’ da pontiere di fronte ad alcune incomprensioni, ma siamo assolutamente ottimisti che il Governo si farà, perché è questo che i cittadini ci hanno chiesto con l’espressione del voto popolare e sarebbe assurdo deluderli. Riusciremo a ricomporre qualche incomprensione, ma nel giro di poco tempo, si presume con l’inizio delle consultazioni, giovedì 20 e venerdì 21, si possa già arrivare a un giuramento del Governo intorno alla giornata del 24», ha dichiarato il capogruppo al Senato del Carroccio, Massimiliano Romeo, a Mattino24 su Radio24.