BERLUSCONI VS ZELENSKY: “DA PREMIER NON CI AVREI PARLATO. LO GIUDICO MALE, NON AVREBBE DOVUTO ATTACCARE DONBASS”

Poco dopo aver votato a Milano nel proprio seggio per le Elezioni Regionali Lombardia, Silvio Berlusconi si è fermato a parlare con i cronisti ed è tornato ancora una volta sulle sue posizioni di critica al Governo d’Ucraina e in particolare al Presidente Volodymyr Zelensky. Dopo la vicenda degli audio che infervorò le settimane post- Elezioni Politiche, il leader di Forza Italia torna a parlare sul tema della guerra contestando alcune azioni effettuate da Zelensky in questi ultimi mesi: non solo, Berlusconi critica indirettamente anche la Premier Giorgia Meloni e la linea del Governo di Centrodestra nell’approccio di pieno sostegno e dialogo con il leader ucraino.



«Da premier non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili», sottolinea l’ex Premier davanti ai giornalisti fuori dal seggio rispondendo alla domanda su cosa pensasse dell’esclusione di Meloni dal trilaterale con Macron-Scholz-Zelensky. Riferendosi ancora al Presidente ucraino, Berlusconi aggiunge «Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».



PALAZZO CHIGI ‘REPLICA’ A BERLUSCONI: “PIENO SOSTEGNO ALL’UCRAINA”

Per arrivare alla pace, Silvio Berlusconi ribadisce la sua “ricetta” già esposta qualche mese fa provocando non poche turbolenze nella maggioranza appena creatasi: «Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano (Joe Biden, ndr)dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: ‘È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina’. Un piano Marshall da 6, 7, 8, 9mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi». Lasciando poi il seggio di via Ruffini a Milano, Berlusconi aggiunge «Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore (ovvero Zelensky, ndr) ad arrivare a un cessate il fuoco».



Inevitabilmente le parole di Berlusconi sulla guerra in Ucraina hanno fatto scattare critiche e polemiche tanto dalla maggioranza quanto nelle opposizioni: «Giorgia Meloni è d’accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo il premier non si lamenti di come viene trattata in Ue», scrive sui social la presidente dei senatori Pd, Simona Malpezzi. In serata arriva la nota da fonti di Palazzo Chigi che esprime invece pieno sostegno al Governo ucraino e al suo Presidente Zelensky: «il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo», fanno sapere dal Governo Meloni all’Adnkronos. In serata è giunta anche la nota di Forza Italia per esprimere appieno il senso delle parole di Berlusconi: «Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di FI alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, dell’Europa e degli Usa. Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità».