FORZA ITALIA, LA SINISTRA E IL RUOLO DEGLI EREDI BERLUSCONI: IL “SOGNO” DEM E ALCUNE CONFERME. COSA SAPPIAMO FINORA

Per i più affezionati lettori del “ilSussidiario.net” non sarà sfuggita che da qualche settimana le svariate uscite degli eredi di Silvio Berlusconi abbiano creato un avvicinamento abbastanza clamoroso con il mondo della sinistra che ha da sempre demonizzato, attaccato e contrastato il fondatore di Forza Italia. Perciò leggendo l’ultimo pezzo de il “Domani” di Carlo De Benedetti – intitolato “I Berlusconi e Gianni Letta vogliono Forza Italia fuori dal Governo?” – non è suonato come nuovo l’accumunare due termini fino a qualche tempo fa assolutamente antitetici, ovvero “Berlusconi” e “sinistra”.



Dopo che Marina Berlusconi ha ammesso di essere più vicina alla sinistra per quanto riguarda i “diritti civili”, ci ha pensato il fratello Pier Silvio con alcune dichiarazioni che sono sembrate alquanto critiche con l’area di Governo di cui fa parte lo stesso partito fondato dal padre. I retroscena si sono poi sprecati, da “Repubblica” al “Corriere”, da “La Stampa” allo stesso “Domani”, con l’ipotesi di un d’effettivo distacco di Tajani dal Centrodestra in vista di un nuovo Governo Forza Italia-Pd-centristi da lanciare per le prossime Elezioni Politiche nel 2027. Come nota sarcasticamente il “Giornale”, è tutto un profluvio di lodi e grandi complimenti per le prese di posizione di Marina e Pier Silvio Berlusconi, da quella stessa stampa che per oltre un trentennio ha demonizzato il loro padre ed ex Premier: «Si chiama «mario-calabresizzazione». Prima si ammazzano o si demonizzano i padri e poi si accudiscono e si incensano i figli», commenta caustico Luigi Mascheroni sul “Giornale”.



Al di là dei sogni di gloria per media e alcuni ambienti del Centrosinistra riformista, le tensioni aumentate fra Forza Italia e il resto della coalizione negli ultimi mesi hanno sollevato non pochi problemi per la tenuta stessa della maggioranza: dalle irritazioni della Lega per gli “sgambetti” sulla legge per l’Autonomia fino allo scontro molto aspro fra azzurri e Meloni-Salvini per il voto di Tajani in Europa con la nuova Commissione Von der Leyen. Il vicepremier e Ministro degli Esteri ha garantito che la tenuta del Governo non è affatto a rischio, ma i vari distinguo dell’area filo-PPE nel Centrodestra con il resto della coalizione lascia qualche preoccupazione a Palazzo Chigi in previsione della seconda parte della legislatura.



ACCORDO PD-FORZA ITALIA DOPO IL GOVERNO MELONI: FANTAPOLITICA O PIANO CONCRETO? ECCO I PUNTI CHIAVE

In vista di un vertice pre-pausa tra i tre leader della coalizione, la Premier Giorgia Meloni oggi ha risposto a tono in una lunga intervista su “Chi” (che fa parte del gruppo Mondadori di famiglia Berlusconi, ndr) allontanando le sirene di una sinistra in accordo con gli eredi Berlusconi: «si cerca di raccontare una sostanziale insofferenza di Marina e Piersilvio Berlusconi verso il governo, ma non è la realtà che vivo io». La Presidente del Consiglio spiega alla rivista di Alfonso Signorini di avere ottimi rapporti con entrambi i figli Berlusconi, «stimo entrambi, e non li considero persone ostili. È quello che vorrebbe la sinistra, una delle sue tante speranze che non si realizzeranno».

Per Meloni, l’obiettivo della sinistra è quello di “lusingare” la famiglia del Cav per poterli poi usare contro il Governo, ma poi eventualmente «usare qualcun altro contro di loro. Lo abbiamo già visto accadere. Ma noi, come Marina e Piersilvio Berlusconi, conosciamo bene questi metodi, perché sono quelli usati anche contro Silvio». Insomma, la Premier fa “spallucce” dei metodi della sinistra ma una preoccupazione per la tenuta complessiva della coalizione è indubbia: come vi abbiamo raccontato in queste settimane, un possibile progetto di accordo tra Pd e Forza Italia vedrebbe Matteo Renzi in prima linea come “federatore”.

Una sorta di “player”, il senatore fiorentino, giocato a tutto campo per federare le aree centriste-moderate-riformiste in un ipotetica coalizione post-2027, con l’appoggio degli eredi Berlusconi nelle reti Mediaset: limare le parti più europeiste, per via via staccarsi dalle ali più “estreme” (leggasi M5s e AVS a sinistra, Lega e FdI a destra). In sostanza, il progetto si avvicina molto alla “maggioranza Ursula” che guiderà l’Europa per 10 anni complessivamente: dal programma molto vicino a Von der Leyen, l’idea che emerge tra i vari “sherpa” di FI e Pd è che inizialmente si troverà un punto di appiglio sulle istanze di PiùEuropa (come richiamato indirettamente da Marina Berlusconi parlando di matrimoni LGBTQ, eutanasia e aborto) per poi allargare eventualmente l’orizzonte sulle istanze della Commissione Von der Leyen. Che sia fantapolitica o reale progetto concreto della sinistra saranno i prossimi anni a definirlo: intanto però, gli “occhiolini” lanciati dai media filo-dem agli eredi Berlusconi rappresentano un fatto, inedito, a cui il Centrodestra dovrà badare bene a controllare in maniera molto attenta.