L’AFFONDO DI BERLUSCONI SUL PREMIER MARIO DRAGHI

Silvio Berlusconi non è arrabbiato, semmai «sconcertato» e probabilmente un po’ deluso per come Mario Draghi ha concluso la sua esperienza a Palazzo Chigi a pochi mesi dalla fine della Legislatura: lo strappo finale in Senato lo scorso mercoledì ha sconvolto la politica italiana, Forza Italia in primis dato che ora si trova senza due nomi big come Brunetta e Gelmini (e Carfagna è sul piede di guerra) che hanno deciso di uscire dal partito dopo il non voto del Centrodestra alla risoluzione sulla fiducia al Governo Draghi. Berlusconi non è arrabbiato ma pare abbastanza deciso nel condurre a questo punto la campagna elettorale in prima persona per provare a recuperare il terreno perso nel consenso nazionale: impresa piuttosto ardua, che non spaventa l’ex Cav intervistato oggi dal “Corriere della Sera”. «Dal voto uscirà una maggioranza chiara e definita di centrodestra, i nostri alleati si aspettano credibilità e stabilità e saremo noi a garantirla», sottolinea il leader di Forza Italia che con Salvini e Meloni prova a lanciare la volata verso le Elezioni anticipate del 25 settembre.



Le dimissioni di Draghi e il conseguente scioglimento delle Camere, continua Silvio Berlusconi, sono nate «da una situazione insostenibile creata dal M5s col ritiro della fiducia al governo, il primo a essere sconcertato sono io». Il leader ed ex Premier ribadisce come sia stato Draghi alla fine, da dimissionario, a scegliere la strada che conduce alle Elezioni anticipate: «lo ha fatto evitando di sostituire i ministri e i sottosegretari grillini, espressione di una forza politica che si era chiamata fuori». La proposta del Centrodestra in Aula infatti era chiara: sostenere Draghi con un nuovo patto di fiducia, come indicato dal Premier stesso nel suo discorso, senza però chi quel patto lo aveva rotto solo una settimana prima. Così però non è andata e ora il confronto torna alle urne.



BERLUSCONI: “NOI LEALI NELLA FIDUCIA, LUI HA SCELTO IL PD”

«Sono stato io, al principio del 2021, a chiedere la nascita del governo Draghi come risposta alle emergenze del Paese e Forza Italia è stata, fra i partiti di governo, quello più leale e costruttivo», rivendica ancora Berlusconi al “Giornale”, «Nei giorni scorsi i 5 Stelle, in grave difficoltà, hanno ritirato la fiducia al governo creando una situazione che lo stesso presidente Draghi ha definito insostenibile. E proprio per questo meno di una settimana fa ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato». Il Centrodestra ha chiesto il patto di Governo indicato da Draghi, «su basi nuove, coerenti, solidali. Era l’unica strada per concludere la legislatura, come noi avremmo voluto, con sei mesi di lavoro utile al Paese»; è lì dove però Draghi ha posto un’altra strada, «Perché lo abbia fatto, è una domanda che andrebbe rivolta a lui. Noi eravamo prontissimi a continuare a sostenerlo, e anche a pagare per questo un prezzo in termini di consenso».



Al “Corriere della Sera” Berlusconi spiega come forse Draghi si fosse stufato già da tempo e che quindi «Non abbiamo nessuna colpa per quello che è successo, nessuna»: secondo il n.1 di Forza Italia, «si era stufato. Non ne aveva più voglia e ha colto l’occasione per andarsene». Bastava dar conto alla proposta del Centrodestra, ovvero quella di sostituire ministri e sottosegretari del M5s: ciò non è avvenuto, «Noi non abbiamo negato la fiducia al governo, non abbiamo partecipato a una votazione che non aveva nessuna logica. Dopo tutto quello che era successo, dopo che lo stesso Draghi aveva invocato una ripartenza, che senso avrebbe avuto concludere il dibattito al Senato votando un documento che lasciava irrisolte tutte le questioni aperte? Che, anzi, non diceva assolutamente nulla? La mozione Casini era semplicemente un espediente tattico voluto dal Pd per non dover affrontare scelte importanti per il futuro del Paese».