Dopo un braccio di ferro durato mesi, alla fine la Fininvest di Berlusconi ha deciso di cedere l’intera partecipazione detenuta finora in Mediobanca: la notizia è stata data dalla stessa holding della famiglia Berlusconi, ponendo fine alla partecipazione iniziata nel 2007 nel capitale globale di Piazzetta Cuccia. Come ribadito da Borsa Italiana, la quota in questione era pari a 17.713.785 azioni corrispondenti a circa il 2% del capitale sociale di Mediobanca, venduta ora per un controvalore di circa 174 milioni.



«L’operazione – recita la nota – rientra in una logica di razionalizzazione e di ribilanciamento del proprio portafoglio di investimenti finanziari»: nelle ultime 24 ore le quotazioni di Mediobanca sono schizzate ai massimi dal gennaio 2020, con 9,8 euro come livello sfiorato. È dunque addio per Marina e Piersilvio dagli interessi del gruppo di Piazzetta Cuccia, con la quota venduta da Fininvest che – secondo l’agenzia ANSA – sarebbe stata rilevata da Banca Unicredit: non solo, vi sarebbe anche la possibilità di una cessione del capitale a Leonardo Del Vecchio (patron Luxottica) che già di suo è primo azionista Mediobanca e con l’ok della BCE potrebbe arrivare al 20% di controllo.



IL “RISIKO” SU MEDIOBANCA

Secondo il focus di “Business Insider” dietro l’addio di Fininvest vi sarebbe ancora l’annosa vicenda Bollorè-Vivendi, conclusa a livello giudiziario ed economico da poche settimane con l’accordo a seguito di 5 anni di scontri: «Il 2% appena venduto rientrava nel patto di consultazione “leggero” siglato alla fine del 2018 con il passo indietro clamoroso dall’accordo del gruppo francese Bolloré (che oggi possiede il 2,8% di Mediobanca appunto fuori dal patto». Sempre “Business Insider” rileva come entro l’estate la holding di Berlusconi dovrà acquistare il 5% del gruppo tv in mano a Vivendi per circa 160 milioni di euro: secondo la “fotografia” scattata da Nicola Berti oggi sul nostro quotidiano, Fininvest «sta accelerando il suo riassetto: centrato sul riposizionamento di Mediaset in Olanda, prevedibilmente al centro di una nuova combinazione europea della tv generalista. Il passo è stato reso possibile dalla pace siglata con Vivendi del finanziere francese Vincent Bolloré». Per Berti però l’opzione esercitata da Berlusconi potrebbe guardare anche più lontano: una sorta di tacito “appoggio” esterno alla «scalata definitiva di Mediobanca e/o Generali da parte di altri grandi tycoons italiani», con più di un plauso che potrebbe arrivare anche dal Premier Mario Draghi.