I legali di Silvio Berlusconi, gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini, hanno commentato in una dichiarazione la notizia dell’iscrizione del leader di Forza Italia nel registro degli indagati nel procedimento per le stragi mafia del 1993. «Il fatto era già ben noto così come altrettanto noto che si tratti di una iscrizione dovuta come con la consueta correttezza riconosciuto dalla stessa Procura Fiorentina». La difesa di Berlusconi è convinta «che come già nelle precedenti occasioni tale ipotesi non potrà che risolversi in un’archiviazione. Così è stato a Palermo, a Caltanissetta e nel passato anche proprio a Firenze». Gli avvocati affermano che gli elementi asseritamente nuovi che hanno portato alla riapertura delle indagini, insieme al materiale già acquisito, «non potranno che condurre alla già richiamata archiviazione». I legali hanno spiegato che «l’assurdità dell’ipotesi è conclamata non solo dalle risultanze processuali ma dalle numerose sentenze passate in giudicato sul punto che hanno confermato che il Presidente Berlusconi è stato semmai vittima della mafia». Coppi e Ghedini hanno fatto riferimento anche ai «provvedimenti assunti dai governi da lui presieduti» perché «vanno ulteriormente ad illustrare il suo costante impegno nel contrasto del fenomeno mafioso». (agg. di Silvana Palazzo)



BERLUSCONI POTRÀ NON DEPORRE AL PROCESSO DELL’UTRI

Silvio Berlusconi indagato nel procedimento della procura di Firenze sulle stragi mafiose del ’93. La nuova indagine sul leader di Forza Italia e Marcello Dell’Utri, imputato nel processo d’appello a Palermo sulla trattativa Stato-mafia, sono accusati di essere i mandanti occulti delle stragi che colpirono Firenze, Roma e Milano. L’inchiesta fu aperta nel 2017. La procura di Firenze aveva ottenuto la riapertura del fascicolo, archiviato nel 2011, dal giudice delle indagini preliminari e aveva poi delegato nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. Ma la nota che certifica l’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati è stata depositata dai legali dell’ex premier, non di Dell’Utri, come scritto in precedenza. La procura di Firenze precisa che «la riapertura delle indagini è un atto dovuto per fare tutte le verifiche». Intanto esplode la rabbia della moglie di Marcello dell’Utri. In questa situazione, Berlusconi non potrà testimoniare. «È in gioco la vita di Marcello. Sorpresa, rabbia, incredulità e una grandissima amarezza», gli stati d’animo descritti (e riportati da Repubblica). I legali e la famiglia di Dell’Utri contavano sulla deposizione di Berlusconi. (agg. di Silvana Palazzo)



SILVIO BERLUSCONI INDAGATO PER STRAGI MAFIA ’93

Silvio Berlusconi indagato nel procedimento sulle stragi di mafia del 1993: il leader di Forza Italia nel mirino dell’inchiesta della Procura di Firenze, secondo quanto riporta Repubblica. Come appreso a Palermo, gli avvocati di Marcello Dell’Utri – imputato nel processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia – hanno presentato presso la cancelleria della seconda sezione della Corte d’Assise d’appello la certificazione da cui risulta che l’ex premier è indagato dalla Procura fiorentina. La Nazione evidenzia che in tal caso Berlusconi potrà avvalersi della facoltà di non rispondere al processo: il Cavaliere aveva declinato l’invito a presentarsi in Tribunale il prossimo 3 ottobre parlando di impegni istituzionali al Parlamento europeo. Ma, evidenzia il quotidiano, non è da escludere una mossa a sorpresa dei suoi legali.



LA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE

Silvio Berlusconi è stato citato come teste dalla difesa di Marcello Dell’Utri nell’ambito di questo dibattimento, con i legali dell’ex premier che avevano chiesto di «conoscere la veste giuridica in cui si sarebbe dovuto presentare», evidenzia La Nazione. Dopo essere stati indagati e archiviati, Berlusconi e Dell’Utri – in carcere per scontare una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa – sono nuovamente finiti al centro dell’inchiesta a causa delle intercettazioni dei colloqui del boss Giuseppe Graviano – che citavano l’ex presidente del Milan come complice e mandante delle stragi del 1993, che colpirono Firenze, Roma e Milano. Attesi aggiornamenti e le prime prese di posizione da parte dei diretti interessati, in particolare dallo staff legale di Silvio Berlusconi.