Con una lunga riflessione sul “Il Giornale” che segue l’incontro con Matteo Salvini a Villa Certosa in Sardegna, Silvio Berlusconi va oltre il progetto in corso della federazione di Centrodestra e punta il mirino sulla rivoluzione liberale da attuare (partendo proprio da dove i suoi Governi non sono riusciti a scalfire). «Il nostro progetto politico, quello di Forza Italia ma anche quello del centro-destra che vorrei, si basa su quattro valori: la libertà, il cristianesimo, l’Europa, il garantismo», scrive l’ex Cavaliere, identificando così i quattro aggettivi decisivi per il futuro del Cdx, «liberale, cristiano, europeista, garantista».
Berlusconi rivendica per Forza Italia quell’unicità nel panorama parlamentare di quei 4 cardini, discussi spesso con Salvini e Meloni in questi anni: 4 principi tenuti assieme da un’unica idea-guida, scrive ancora sul “Giornale”, «quella di centralità della persona, soggetto e non oggetto di ogni forma di organizzazione della vita pubblica, a cominciare dallo Stato». Preannunciando altri tre interventi nelle prossime settimane sui concetti di “cristianesimo”, “garantismo” e “europeismo”, Berlusconi passa al setaccio il progetto “liberale” per il futuro del Paese.
LA “RICETTA” LIBERALE DI SILVIO BERLUSCONI
«Al centro di tutto, nella nostra visione, c’è l’individuo, la persona che, per legge naturale o per legge divina secondo che si sia credenti o no è titolare di diritti che nessuno, tanto meno lo Stato, può mettere in discussione, per nessun motivo, neppure se asserisce di farlo in nome di un interesse generale superiore, vero o presunto»: Silvio Berlusconi sottolinea l’unione dei due termini, “persona” e “individuo” ponendo forte accento alla somiglianza profonda ed intrinseca, «L’individuo nell’ottica liberale è solo con se stesso, la persona nell’accezione cristiana del termine si definisce in un quadro di relazioni prima di tutto con il Creatore e poi con il prossimo, la famiglia, il resto dell’umanità. Una distinzione importante, che ha grandi implicazioni sul piano filosofico». Ai fini però del progetto e ragionamento politico, conclude Berlusconi, proprio quei due termini vanno a convergere in maniera funzionale: «Persona o individuo che sia, parliamo di un’entità sacra, che per noi viene prima di tutto». Su questo concetto di nuovo “liberalismo” insiste dunque il n.1 di Forza Italia, «siamo liberali perché crediamo che ogni limitazione delle libertà e dei diritti delle persone da parte dello Stato sia di per sé un male – talvolta un male necessario per consentire la convivenza fra miliardi di esseri umani ma comunque un male da ridurre al minimo indispensabile». La “rivoluzione liberale” per Berlusconi resta necessaria e attuale, ma la strada verso una vera nazione incardinata sul principio di sussidiarietà è ancora lunga: «troppo Stato fa male […] deve intervenire solo quando il singolo, o la libera associazione fra più singoli, non sia per natura adeguata ad ottenere un risultato (per esempio garantire cibo, istruzione e cure mediche per i più deboli)».