Invoca un netto taglio delle tasse e la riforma della flat tax il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Questo quanto si legge nella lettera inviata al quotidiano di famiglia, il Giornale (che recentemente ha accolto il neo-direttore Augusto Minzolini), e pubblicata quest’oggi. No alla patrimoniale (ieri a riguardo un’accesa polemica dopo le parole di Gassman), e alla tassa sulla successione, si invece ad una riforma fiscale.
“La riforma fiscale è uno degli obbiettivi con i quali partecipiamo al Governo Draghi – alcune delle parole scritte dall’ex presidente del consiglio, riportate dall’agenzia Agi – la riforma fiscale – prosegue il Cavaliere – insieme a un uso accorto delle risorse del Recovery Plan e ad altre riforme essenziali come quelle della pubblica amministrazione e della giustizia, è la condizione assolutamente necessaria perché le aziende possano tornare a fare utili e a creare occupazione, perché le famiglie possano riprendere a consumare e a risparmiare”. Il passo successivo sarà poi la flat-tax, cavallo di battaglia del centrodestra: “La nostra proposta finale rimane quella della flat tax, la realizzerà il futuro governo di centro-destra, ma fin d’ora è indispensabile un robusto taglio delle imposte”.
SILVIO BERLUSCONI: “ECCO LA NOSTRA PROPOSTA DI RIFORMA FISCALE”
Quindi l’ex Premier spiega nel dettaglio come pensa di agire Forza Italia: “Per questo Forza Italia ha elaborato una proposta di riforma fiscale realisticamente praticabile con il governo in carica. La nostra proposta si fonda su una no tax area per i primi 12.000 euro di reddito e solo tre aliquote, molto più basse (non oltre il 23%) per i successivi scaglioni di reddito successivi, che abbiamo rivisto e razionalizzato”. Berlusconi ribadisce la ferma opposizione a qualsiasi tipo di nuova tassa: “A questo naturalmente si accompagna il nostro no assoluto a qualsiasi forma di patrimoniale o di tassa di successione. Infine, per eliminare una volta per tutte la tentazione del governo di turno di usare la leva delle tasse in modo eccessivo, chiediamo di introdurre in Costituzione, così da non poterlo più mutare, un tetto massimo alla imposizione fiscale”.