ANCORA CAOS BERLUSCONI: NUOVI AUDIO DA LAPRESSE SULL’UCRAINA

Erano stati annunciati dall’agenzia LaPresse e puntualmente sono stati pubblicati dopo le 17.30: nuovi audio “trafugati” da un incontro tra Silvio Berlusconi e i Parlamentari di Forza Italia riportano al centro della cronaca politica le considerazioni del Cav sulla guerra in Ucraina. E ciò che emerge è una posizione decisamente contrapposta alle tesi di Ue, Usa e Italia stessa (tanto il Governo Draghi quanto la futura Premier Giorgia Meloni, ndr): dopo l’audio uscito ieri – «ho riallacciato i rapporti con Putin» ecco un nuovo contributo di quasi 4 minuti dove Berlusconi racconta la sua versione di come si sia originato il conflitto tra Putin e Zelensky giunto ora ad una guerra che rischia seriamente di trascinare l’intero mondo nell’escalation nucleare. «Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…», si sente nell’audio trafugato da qualche “talpa” in Forza Italia e inviato all’Agenzia LaPresse.



Prendendo parola con i nuovi parlamentari eletti in Forza Italia durante un incontro a porte chiuse, Berlusconi parte fin dal 2014 per illustrare la cornice internazionale del conflitto: «La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti». A quel punto arriva Zelensky nello scenario ucraino e, spiega ancora l’ex Premier, «triplica gli attacchi alle due repubbliche. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: “Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu”». Come già udito nel precedente audio, secondo Berlusconi il Presidente russo «è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia».



LA NOTA DI BERLUSCONI DOPO L’AUDIO: “PAROLE IN UN CONTESTO PIÙ AMPIO…”

Dal 2014 si arriva fino all’attualità dei mesi precedenti lo scoppio della guerra in Ucraina, tra 2021 e 2022: ancora nell’audio diffuso da LaPresse si sente Silvio Berlusconi ripetere «Putin allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro». Dopo essere entrato in Ucraina, evidenzia il leader di Forza Italia ai suoi parlamentari, l’esercito russo «si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni (sic). Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina». In merito al contesto internazionale in cui si muove inevitabilmente la guerra in Ucraina, Berlusconi ha poi aggiunto: «Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…».



Inutile dire come questo nuove dichiarazioni hanno scatenato la reazione delle opposizioni che ora chiedono che il n.2 di Forza Italia Antonio Tajani non possa essere nominato prossimo Ministro degli Esteri visto le considerazioni del suo leader politico. «Le dichiarazioni di Berlusconi sono  gravissime, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa. Sono parole che pongono il nostro Paese fuori dalle scelte europee e occidentali e che minano alla base la credibilità del possibile nuovo esecutivo. Ogni governo che nasce in Europa oggi deve scegliere se stare con Putin o stare con l’Ucraina e con l’Unione Europa. Il governo Meloni sta nascendo sotto il segno della peggiore ambiguità», attacca il segretario Pd Enrico Letta, seguito a ruota dal leader del Terzo Polo Carlo Calenda «Forza Italia partito inaffidabile e chiaramente schierato con la Russia. Antonio Tajanj non dovrebbe diventare ministro degli esteri». Dopo la diffusione degli audio, è lo stesso Berlusconi a telefonare in diretta al direttore del TgLa7 Enrico Mentana, impegnato nella consueta “maratona” su La7: «le parole registrate vanno inquadrate in un contesto più largo di preoccupazione generale, con gli Stati Uniti che hanno disatteso le premesse multilaterali di Trump».