Silvio Berlusconi è stato l’ospite di punta della puntata di ieri sera di Dritto e Rovescio, consueto talk di Rete 4 condotto da Del Debbio. Il Cavaliere, che ieri festeggiava i 29 anni dalla sua discesa in politica, gennaio 1994, ha trattato numerosi argomenti a cominciare dalla cattura di Matteo Messina Denaro, super latitante di Cosa Nostra da 30 anni. “Negli anni dei nostri governi la mafia ha subito colpi durissimi – ha spiegato Silvio Berlusconi in diretta tv – sono stati sequestrati capitali ingenti, è stato reso permanente il 41 bis, cioè il carcere duro per i mafiosi. Questo conferma che a lottare seriamente contro la mafia siamo noi. Non è la sinistra giustizialista, quella che usa l’antimafia come strumento di lotta politica, quello che aveva isolato e attaccato Giovanni Falcone da vivo per poi adottarlo e santificarlo da morto”.



“Naturalmente mi sono sentito sollevato – ha aggiunto il Cavaliere parlando in collegamento con Del Debbio – come quando si è terminato un lavoro. Quando ero presidente del Consiglio i miei governi avevano arrestato quasi 7000 mafiosi e anche 29 dei 30 più pericolosi latitanti per reati di mafia e di camorra. Ne era rimasto in libertà solo uno e il suo nome era Messina Denaro. Oggi un altro governo, ancora di centrodestra, ha completato l’opera”.



SILVIO BERLUSCONI: “BENE NORDIO, ORA SERVONO I FATTI”

Nel corso della chiacchierata Silvio Berlusconi ha affrontato anche il tema spinoso delle intercettazioni, e a riguardo il leader di Forza Italia ha spiegato, spazzando via ogni dubbio: “Le intercettazioni sono necessarie, indispensabili per le indagini di mafia e di terrorismo. In questi casi nessuno le vuole proibire e neppure noi. Però non si può nemmeno pensare di trattare tutti gli italiani come se fossero sospetti mafiosi o terroristi. Da garantista questo mi fa orrore. Si può e anzi si deve combattere la mafia e la criminalità però senza violare la libertà di cittadini e innocenti, come fanno molti magistrati perbene. Altrimenti si va verso un modello come quello cinese in cui tecnologie più avanzate sono usate per reprimere le minoranze religiose e gli oppositori”.



E riferendosi al ministro della giustizia, Nordio, Silvio Berlusconi ha aggiunto: “In materia di giustizia ai sacrosanti impegni del nostro ministro Nordio devono seguire i fatti, le norme di legge su cui lavorare concretamente in Parlamento sono assolutamente importanti. Però Nordio ha indicato la strada giusta, finalmente una strada garantista, che per noi è irrinunciabile. Serve una riforma della giustizia che tuteli la libertà dei cittadini, lo Stato di diritto, la professionalità dei magistrati seri, la terzietà dei giudici”.