Silvio Berlusconi si è detto preoccupato per la sentenza della Corte costituzionale tedesca sul Qe. Come vi abbiamo raccontato, la Consulta ha dato un ultimatum alla Bce, ovvero tre mesi di tempo per giustificare il quantitative easing. Il ministro Gualtieri, così come Scholz, ha rassicurato che ciò non avrà alcun impatto, ma il leader di Forza Italia ha espresso preoccupazione per la sentenza dei giudici di Berlino, che non ha trovato traccia di monetizzazione del debito pubblico nel quantitative easing della Banca Centrale Europea.
Intervenuto ai microfoni di R101, Berlusconi ha commentato: «Il ruolo dell’Europa è decisivo, per questo oggi sono preoccupato. E’ di questa mattina un sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che potrebbe mettere in discussione anche l’intervento della Bce a sostegno dei titoli di stato italiani». E anche gli altri partiti di Centrodestra hanno denunciato inquietudine per la decisione della Consulta tedesca…
BERLUSCONI PREOCCUPATO PER SENTENZA GERMANIA, FDI…
Se Mariastella Gelmini, braccio destro di Berlusconi, ha parlato di duro colpo per l’Europa – «La decisione dell’Alta Corte tedesca contro l’acquisto di bond da parte della Bce, avvenuto a partire dal 2015, è una picconata all’Europa solidale. Così sarebbe l’inizio della fine del sogno europeo. L’Ue e la Banca centrale europea non devono cedere a inspiegabili miopie» – da Fratelli d’Italia arriva una presa di posizione netta…
Il deputato di FdI Andrea Delmastro ha invocato un intervento da parte del Governo: «Non possiamo andare avanti così, la Germania non può più essere padrona dell’Europa! Il Governo Conte reagisca duramente e chieda alla Commissione Europea l’avvio di una procedura d’infrazione per l’eccessivo surplus della bilancia commerciale tedesca, strumento di politica economica con cui invade e soggioga i mercati dei paesi produttivamente più deboli. Se la Germania vuole spadroneggiare non lo faccia più per il tramite di istituzioni europee come la BCE create a suo uso e consumo», le sue parole in una nota riportata da La voce del patriota.