Silvio Berlusconi non parla mai “per caso”: nei giorni in cui le trame per il Quirinale rimangono lievemente in secondo piano (rispetto all’emergenza Covid e al Green pass), l’intervista del Cavaliere a “Il Tempo” rappresenta un interessante tentativo di “endorsement” (non richiesto) al Movimento 5 Stelle e in particolare a Giuseppe Conte. Mancano circa una cinquantina di voti suppergiù per conquistare la nomina al Colle a metà gennaio, le manovre di convincimento sembrano essere del tutto sdoganate.



In risposta alla domanda sui compromessi raggiunti in Manovra tra forze politiche così opposte in Consiglio dei Ministri, ecco la risposta che non ti aspetti (e che sconfessa anni di critiche anche feroci dalle zone di Arcore): «Per quanto riguarda invece il Reddito di cittadinanza gli importi che sono finiti a dei furbi che non ne avevano diritto, sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare». Sorpresa tale che il leader di Azione Carlo Calenda, primo a commentare le parole di Berlusconi domenica mattina, si permette la battuta caustica, «Il Reddito di Cittadinanza aiuta a trovare lavoro. Al Quirinale».



BERLUSCONI, I M5S E IL QUIRINALE

Ma non è mica finita qui, il “corteggiamento” a distanza di Berlusconi per i grillini (o almeno parte di essi) prosegue anche quando si parla direttamente dei leader in campo: «Letta e Conte? Sul piano personale, stima e rispetto, sul piano politico naturalmente ci sono distanze rilevanti». A domanda diretta sulla crisi del Movimento, il leader di Forza Italia ammette il declino forte dopo soli 8 anni di ingresso in Parlamento: «Il Movimento Cinque Stelle ha raggiunto grande consenso perché si è presentato come una risposta a un malcontento molto diffuso. Una risposta che non ho mai condiviso e che a mio giudizio non ha funzionato, ma che merita rispetto perché esprime problemi reali. Del resto anche Forza Italia è nata per cambiare, con metodi molto diversi, una politica vecchia che a noi appariva superata. La crisi del Movimento Cinque Stelle è reale, ma sarebbe sbagliato e pericoloso lasciare senza risposte e senza rappresentanza le esigenze che esprime». Sul Quirinale, Berlusconi non si scuce – «qualunque domanda su questo tema è prematura e rispondervi sarebbe irrispettoso, sia verso il Presidente della Repubblica in carica che verso il lavoro dello stesso Draghi» – anche se le parole sul M5s dicono già molto di più di qualsiasi commento a riguardo.

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