Giovanni Toti è il simbolo di una Forza Italia chiamata al cambio di passo: o si cambia, o si muore, e il Governatore della Liguria l’ha capito prima degli altri e da mesi ha cominciato ad allargare il piano d’azione (verso il Carroccio) per convincere Berlusconi a cambiare strategia e uomini. Ma ieri dalla sede del Ppe, l’ex Premier ha sentenziato quel «destinato a scomparire» non propriamente piaciuto al Presidente della Liguria. Oggi, intervistato da Affari Italiani, Toti ha nicchiato «Se le elezioni politiche anticipate ci saranno davvero, penso proprio che si terranno l’anno prossimo solo dopo aver stabilizzato i conti pubblici. E poi vedremo chi li stabilizzerà o meno. Governo Salvini se cade Conte? Non ci sono i numeri per un governo di Centrodestra in questa legislatura, se ci fossero ci sarebbe già». Non risponde direttamente alle accuse interne di Forza Italia, eppure le bordate non mancano: dopo il flop alle Europee, Tajani difende Berlusconi e attacca il Governatore «Chi ha fatto campagna elettorale per un altro partito si deve preoccupare di quest’altro partito», facendo evidente riferimento al forte gradimento che Toti ha per la Lega di Matteo Salvini e soprattutto Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il n.2 di Forza Italia poi sentenzia «ha fatto campagna per Fdi. Quindi Toti è fuori da FI? Penso sia una sua scelta», conclude il Presidente del Parlamento Ue.
FORZA ITALIA NEL CAOS
Un Silvio Berlusconi “sempre in pista”, come ha ammesso lui stesso arrivando oggi a Bruxelles per la riunione del Ppe sui risultati delle Elezioni Europee: ce ne ha per tutti, dalla Lega al Governo al suo “alleato-rivale” Matteo Salvini fino al disastro occorso da Forza Italia tanto alle urne quanto soprattutto all’interno del partito con lo scontro accesissimo con i “colonnelli”. Il post del Governatore ligure Giovanni Toti dopo la debacle alle Europee ha fatto rumore, eccome, all’interno dei forzisti: in pratica ha attaccato tutti, salvando solo Berlusconi, chiedendo un cambiamento immediato «un nuovo partito rinnovato e fresco» altrimenti, l’ha fatto intendere, potrà uscire dal progetto del Centrodestra forzista (pronto l’abbraccio della Lega?). «Toti ha dei suoi sentieri personali che a mio parere non porteranno da nessuna parte. Tutti coloro che sono usciti da Forza Italia si sono condannati all’invisibilità», lo stronca subito l’ex Premier prima del vertice Ppe a Bruxelles. Immediata la risposta del Presidente della Liguria all’Ansa, a margine di un forum a Porto Cervo, «Forse Berlusconi non si è accorto che è Forza Italia a marciare diritta verso l’inivisibilità. Dimezzare i voti in un anno mi sembra un ottimo viatico in tal senso La sorte di Toti, visibile o invisibile è poco importante e poco interessante. Ma Berlusconi, dopo aver inventato Forza Italia come casa dei moderati, eviti di essere ricordato come il suo stesso liquidatore. La sua storia non lo merita».
BERLUSCONI BACCHETTA SALVINI “SBAGLIA A BATTERE I PUGNI CONTRO L’UE”
Ma Berlusconi è un osso duro e riprendendo le fila della polemica ribatte spiegando che Forza Italia ha ancora un futuro, in alleanza con la Lega, per salvare l’Italia dalla crisi che Pd e M5s hanno generato: «le elezioni europee di domenica scorsa hanno un significato chiarissimo. L’Italia ha una maggioranza di centrodestra, continuare con questo governo è qualcosa che va contro il parere degli italiani. E’ un tradimento dei sentimenti e della volontà degli italiani». L’ex premier bacchetta tanto Toti quanto soprattutto Salvini quando dice «Forza Italia è assolutamente indispensabile per il centrodestra, che deve essere unito se vuole avere una maggioranza. Dentro il centrodestra FI ha una funzione imprescindibile, è garanzia della democrazia rappresentativa e della libertà». Il consiglio del neo eurodeputato Berlusconi a Salvini è netto e chiaro e guarda anche al passato del Pdl: «Se devi trattare con qualcuno perché si convinca alle sue proposte, devi stabilire con lui un clima di cordialità, di stima e di amicizia. Andare a sbattere i pugni sul tavolo parlare a voce alto, dire che parli con il presidente della Commissione ma prima delle 10 perchè dopo è sbronzo, è il sistema peggior per trovare accordi favorevoli con la Commissione».