Bernard-Henri Lévy, noto filosofo francese, è intervenuto durante il programma “Il Cavallo e la Torre”, condotto su Rai Tre da Marco Damilano, durante la quale si è parlato di politica e democrazia, in vista delle imminenti elezioni del prossimo 25 settembre. Secondo quanto asserito dall’ospite, collegato audiovisivamente con lo studio, “non bisogna sempre rispettare l’elettorato. Quando gli elettori portano al potere Benito Mussolini o Adolf Hitler o anche Vladimir Putin, questa scelta non è rispettabile. Smettiamo di dire la democrazia, la democrazia…”.



Un’analisi, quella di Bernard-Henri Lévy, che è proseguita poi in questi termini: La democrazia è volontà popolare, certo, ma è anche il rispetto di alcuni valori e princìpi fondamentali che caratterizzano la democrazia stessa. Dunque, per esempio, un fascista che arriva al potere attraverso le urne non è in automatico democratico: per poterlo essere deve rispettare i princìpi e gli serve l’imprimatur del suffragio popolare. Le due cose possono anche non andare di pari passo”.



BERNARD-HENRI LÉVY, POLEMICA SULLA SUA INTERVISTA IN TV: REAZIONI

Le frasi pronunciate da Bernard-Henri Lévy hanno sollevato un polverone, proprio perché il suo pensiero “senza filtri” è stato espresso a ridosso delle votazioni, in un periodo in cui la par condicio deve essere garantita. L’associazione Lettera 22 ha rilasciato nelle scorse ore la seguente nota stampa: “Dieci minuti di monologo senza contraddittorio, una violenta invettiva contro due forze politiche (FDI e Lega) legittimamente in corsa per le elezioni politiche di domenica prossima, in aperta violazione della par condicio e in contrasto con l’essenza stessa del servizio pubblico che ha nel pluralismo una delle sue ragion d’essere”.



E, ancora: “L’ospitata del filosofo francese Bernard-Henri Lévy nella striscia quotidiana di Marco Damilano su Rai Tre ‘La Torre e il Cavallo’ è contraria a qualsiasi regola di equilibrio e pluralismo e inaccettabile per chi fa informazione e giornalismo, ancora più grave in prossimità di una consultazione elettorale”.