Il filosofo Bernard-Henri Lévy è intervenuto sulle colonne del quotidiano “Le Figaro” per commentare la guerra in Ucraina, dove lui ha recentemente girato un documentario. Un progetto al proposito del quale il diretto interessato sottolinea come le immagini non siano del tutto fedeli alla realtà del conflitto: “Come si possono ottenere quelle stesse immagini quando si hanno, da una parte, stupratori, pedofili e assassini che sono stati fatti uscire di prigione per andare a combattere al posto dei soldati e, dall’altra, un esercito di cittadini, composto da soldati professionisti e volontari – uomini e donne, giovani e vecchi – tutti spinti da un ideale?”.
A dare il via alle ostilità, ha aggiunto Bernard-Henri Lévy, “è stato Putin. Non sei nemico di qualcuno perché hai deciso di esserlo, ma perché lui ti ha designato. Rileggete le parole pronunciate da Putin al Valdai Club nel 2014. Riascoltate Andrei Kartapolov, ora numero due dello Stato Maggiore russo, in quel discorso di dicembre in cui minacciava qualsiasi Paese occidentale che avesse ostacolato i suoi piani con un attacco nucleare preventivo…”.
BERNARD-HENRI LÉVY: “C’È UN SOLO RISCHIO DI TERZA GUERRA MONDIALE…”
Nel prosieguo dell’intervista concessa a “Le Figaro”, Bernard-Henri Lévy ha sottolineato che per trent’anni l’Occidente “non ha smesso di fare alla Russia tutte le offerte possibili e immaginabili di partenariato con l’Unione Europea, con il Consiglio d’Europa, con la NATO. L’Europa, ingenuamente, ha fatto affidamento su Mosca per le sue forniture di gas e petrolio. Nessuno, assolutamente nessuno, ha cercato di umiliare Putin. È stato lui e solo lui che, senza alcun motivo, in risposta a nulla, ha deciso una bella mattina di rompere le regole che tenevano insieme l’ordine internazionale e di avviare questa guerra folle”.
Ora come ora, Bernard-Henri Lévy non crede a un accordo con la Russia e, a suo avviso, vi è un solo rischio reale di Terza Guerra Mondiale, che scoppierebbe “qualora Putin vincesse. Perché ci sarebbero poi altri Putin in giro per il mondo a dire: ‘L’aggressività paga; l’Occidente si piega; possiamo andare’. Vedreste la Cina e il suo piano di invasione di Taiwan; la Turchia neo-ottomana iniziare a occupare quello che sostiene essere il suo spazio naturale; i musulmani o i talebani riprendere le loro attività ostili; gli iraniani che si racconterebbero che il mondo è cambiato e che niente e nessuno può impedire loro di dotarsi di armi nucleari. Anche per questo abbiamo bisogno che gli ucraini vincano. La vittoria dell’Ucraina è l’unico modo per evitare una guerra mondiale”.