Lutto nel mondo della filosofia per la morte di Bernard Stiegler, scomparso all’età di 68 anni. La notizia è stata confermata dal College International de philosophie e sono tantissimi i messaggi di cordoglio per il decesso di uno degli intellettuali più apprezzati del panorama francese ma non solo. Noto in particolare per il ciclo “Le technique et le temps”, a partire dal primo volume “La faute d’Epimethee”, Stiegler ha sviluppato e fatto sue le teorie di filosofi e studiosi del calibro di Sigmund Freud, André Leroi-Gourhan, Gilbert Simondon, Friedrich Nietzsche, Paul Valéry e Edmund Husserl.



Bernard Stiegler ha trattato diversi temi nel corso della sua carriera, ma in molti ricordano in particolare i suoi pensieri su tecnologia, consumismo, rivoluzione digitale e americanizzazione. Ma soprattutto è ricordato il suo pensiero critico nei confronti del sistema capitalistico, che ha spesso stroncato nei suoi testi. Tantissimi i ruoli ricoperti nella sua carriera, basti pensare alla carica da direttore dell’Institut de recherche et d’innovation del Centre Pompidou. Ricordiamo inoltre la fondazione e la direzione del gruppo di riflessione filosofica “Ars industrialis”.



Tantissimi i messaggi di cordoglio e gli omaggi sui social network, questo il ricordo di Federico Ferrari su Antinomie: «Chi l’ha conosciuto ricorderà la sua profonda umanità, unita a un’intelligenza sorprendente e vivace. Stiegler ha saputo passare nella vita senza mai dimenticare la domanda fondamentale: cosa davvero fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta? Aveva dato anche per titolo a un suo libro questa domanda, trasformandola in un’affermazione».

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