L’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, in una intervista a La Verità, ha condannato con toni duri il cambio di genere nei bambini, puntando il dito contro le famiglie. “Non voglio accusare nessuno, sia ben chiaro, ma la mia impressione è che alcuni genitori si vergognano di avere figli con all’apparenza un orientamento omosessuale. Quindi piuttosto che accettare un figlio gay preferiscono dire che è transgender e metterlo in condizione di essere o uomo o donna”, ha affermato.
L’induzione al percorso di transizione, che prevede anche l’assunzione di farmaci, può avere però delle ripercussioni serie nel lungo periodo. “Le conseguenze psicologiche per un ragazzo sono spesso devastanti. Ma ci sono anche conseguenze legali. Il ragazzo potrebbe rivalersi sui genitori con una causa per danni fisici e morali, essendo stato privato della libertà decisionale e avendo subito anche lesioni nel corpo”, ha avvisato. È ancora presto in Italia, ma ciò potrebbe accadere. “Non sono entrata in contatto con esperienze simili ma mi sono fatta l’idea che questi genitori forse confondono l’orientamento sessuale con l’identità sessuale”.
Bernardini De Pace: “Per genitori meglio figli trans che gay, indotti a cambio di genere”. Il caso di Firenze
È per questo motivo che Annamaria Bernardini De Pace ha denunciato al ministro della Salute, Orazio Schillaci, il caso di bambini sottoposti a una terapia di blocco della pubertà finalizzata al cambio di genere all’ospedale Careggi di Firenze. “Appena ho appresso di ciò ho scritto al ministro che mi ha subito risposto assicurandomi che avvierà un’indagine su questo fenomeno”, ha annunciato.
E ha aggiunto: “Qui siamo di fronte a bambini trattati con ormoni a 11 anni. È una estrema follia. Ma che identità, che orientamento sessuale si può manifestare a 11 anni? Sono i genitori a dichiarare la distanza tra genere biologico e quello psicologico percepito dal figlio e a interpretare il loro cattivo umore come disturbo dell’identità di genere. Mi sembra assurdo anche che a 11 anni un bambino possa tentare il suicidio per una questione di genere. Ne ho parlato con psicologi che me lo hanno escluso”.