Celebre avvocato matrimonialista, Annamaria Bernardini de Pace si schiera al fianco dei referendum promossi da Lega e Radicali. «Sono felicissima di questa iniziativa», ha esordito l’esperta ai microfoni de Il Giornale, elogiando l’azione dei due partiti nel superare le divisioni con l’obiettivo di cambiare la magistratura e il sistema giudiziario: «È quello che dovrebbero fare tutti i partiti, andando oltre a steccati politici e ideologici per una riforma che interessa potenzialmente 70 milioni di italiani, dunque ancor più importante del referendum su aborto e divorzio».



Annamaria Bernardini de Pace ha poi evidenziato di temere che tante persone, pur condividendo i quesiti, non firmino perché il propone Matteo Salvini. L’avvocato ha ammesso di stimare il segretario federale della Lega, non così di parte come si vuol far credere: «In lui c’è un impegno entusiasta per questi referendum, mentre a dire il vero di radicali che si spendono non ne vedo. Sarebbe un grave errore dividersi in base a pregiudizi politici».



BERNARDINI DE PACE TRA REFERENDUM E DDL ZAN

Secondo Annamaria Bernardini de Pace, nonostante gli scandali degli ultimi mesi, da Palamara alla denuncia di Davigo, sembra che qualcosa si stia muovendo sul fronte della giustizia solo per il Recovery Fund e per le richieste dell’Europa, non per un’urgenza di intervento. A proposito della riforma targata Marta Cartabia, l’avvocato ha messo in risalto la necessità di un progetto più ampio: «Ma temo che non si riesca a superare gli ostacoli tra partiti ed è sempre il Pd che si oppone». E proprio sui dem Annamaria Bernardini de Pace ha spiegato: «Ho amici di sinistra delusissimi per questi comportamenti. Anche sulla legge Zan, si poteva trovare l’accordo, ma il Pd si oppone a un testo scritto da Scalfarotto quando era dem, però ora è in Iv. Sono d’accordissimo nel difendere i gay da discriminazioni e violenze, ma perché insistere sul concetto di gender?».

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