Il dibattito sulla Superlega va avanti senza sosta, A22 Sports ha grandi ambizioni. La conferma è arrivata dall’amministratore delegato Bernd Reichart in una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport: l’obiettivo è quello di modificare radicalmente le coppe europee, in contrapposizione con la Uefa, che ha firmato l’ultima riforma tre decenni fa. “Appunto, parliamo di 30 anni fa”, le parole del quarantottenne: “Se l’ultima riforma è così datata nel tempo, significa che qualcosa non va e bisogna ricominciare e cambiare”.



L’interesse principale di A22 Sports è quello di mettere sul tavolo l’esigenza di un’azione per migliorare il calcio: “Sappiamo che i presidenti di Uefa ed Eca non ci appoggiano. Ma noi stiamo dialogando molto con le Leghe più piccole e alcuni club delle Leghe principali. Oltre alle società delle grandi città che non fanno parte dei campionati più ricchi: sono squadre di grande tradizione che hanno bisogno di fare affidamento su un percorso più prevedibile nelle coppe europee per crescere. Altrimenti il gap diventerà sempre più ampio. Molti campionati nazionali stanno perdendo interesse”.



Il punto di Bernd Reichart

Bernd Reichart ha spiegato che è ancora troppo presto per scendere nei dettagli del progetto della Superlega, prima è necessario avere una base legale solida. In primavera arriverà la sentenza della Corte di giustizia europea e solo in quel momento sarà più facile siglare intese con le società: “Quello che possiamo dire adesso è che vogliamo offrire un percorso minimo di almeno 14 partite europee ogni stagione. Così le società avranno una prospettiva sicura a livello di ricavi e visibilità internazionale. Con la possibilità di qualificarsi sia passando dal campionato che dalla prestazione europea della stagione precedente”. Una battuta anche su Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus e grande sostenitore della Superlega: “Spero che continui a dare il suo contributo al nostro progetto: apprezzo la sua convinzione che il calcio possa avere una funzione utile anche ad avvicinare i cittadini europei”.

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