Dopo 27 anni di presidenza e 40 di responsabilità condivisa lascia la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli la storica guida Emilia Guarnieri: questa mattina la stessa Fondazione ha nominato nuovo Presidente Bernhard Scholz, ex Presidente della Compagnia delle Opere e da tempo già membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Meeting dal 2008. La Fondazione che ogni anno organizza il Meeting di Rimini ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione per il prossimo triennio 2020-2023: oltre alla conferma di Scholz, oggi nuovo Presidente, restano Andrea Simoncini, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Firenze e Giorgio Vittadini, professore ordinario di Statistica all’Università di Milano Bicocca. I nuovi eletti nel Cda della Fondazione Meeting sono invece Guadalupe Arbona Abascal, professoressa di Letteratura spagnola all’Università Complutense di Madrid, e Marco Bersanelli, ordinario di Fisica e Astrofisica all’Università degli Studi di Milano. «Per me il Meeting di Rimini è stato ed è tuttora un’immensa avventura di libertà. Capisco che è il momento di lasciar andare ad altre mani, braccia e gambe questa cosa bella, ricca e tanto amata che ho vissuto», aveva scritto Emilia Guarnieri ad inizio marzo annunciando le sue dimissioni a scadenza mandato come Presidente che ricopriva dal 1993. Con la nuova riunione odierna, tutti i consiglieri hanno espresso la loro profonda gratitudine e riconoscenza ad Emilia Guarnieri, che ha fatto parte del gruppo fondatore del Meeting e che ha svolto per 27 anni la funzione di presidente.



BERNARD SCHOLZ NUOVO PRESIDENTE FONDAZIONE MEETING: ECCO CHI È

«Cogliere l’eredità dei fondatori del Meeting», ha dichiarato Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere dal 2008 fino al gennaio del 2020 – «vuol dire lavorare con passione e responsabilità perché il Meeting continui a crescere e a rinnovarsi con la linfa vitale dell’origine. Il drammatico momento di emergenza epidemiologica che stiamo vivendo ci richiama a una delle intenzioni principali che hanno segnato la storia del Meeting nei suoi 40 anni: riscoprire e testimoniare una speranza e un coraggio capaci di affrontare con libertà e responsabilità le circostanze anche difficili che la storia ci pone, una speranza che permette ad ognuno, nella sua unicità, di contribuire al bene di tutti, attraverso i suoi talenti e le sue fragilità, attraverso le sue conoscenze e le sue domande». Sono queste le prime parole da nuovo Presidente della Fondazione Meeting, cui poi aggiunge un’importante riflessione sul difficilissimo momento che l’Italia intera sta vivendo per l’emergenza coronavirus e che potrebbe implicare diversi cambiamenti anche nel Meeting stesso come in tutte le altre kermesse culturali mondiali nei prossimi mesi: «Cogliere l’eredità dei fondatori del Meeting», ha dichiarato il nuovo Presidente, «vuol dire lavorare con passione e responsabilità perché il Meeting continui a crescere e a rinnovarsi con la linfa vitale dell’origine. Il drammatico momento di emergenza epidemiologica che stiamo vivendo ci richiama a una delle intenzioni principali che hanno segnato la storia del Meeting nei suoi 40 anni: riscoprire e testimoniare una speranza e un coraggio capaci di affrontare con libertà e responsabilità le circostanze anche difficili che la storia ci pone, una speranza che permette ad ognuno, nella sua unicità, di contribuire al bene di tutti, attraverso i suoi talenti e le sue fragilità, attraverso le sue conoscenze e le sue domande». La necessità dell’incontro come può tradursi però oggi nella complessa emergenza Covid-19 che stiamo vivendo? Secondo Scholz «niente è oggi più necessario del fare esperienza di relazioni positive, in cui l’impegno autentico con la propria vita e il proprio lavoro permettono di riscoprire la forza del bene e del dialogo. Solo così anche l’economia e la politica potranno affrontare in modo lungimirante i problemi che incombono su di noi».

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