Nessuna retromarcia, niente scuse. Pier Luigi Bersani tira dritto dopo le polemiche per il suo duro attacco al centrodestra, per il quale ha tirato in ballo le vittime del coronavirus. «Cimiteri pieni se ci fosse il centrodestra», aveva dichiarato martedì sera a Cartabianca, su Raitre. Era andato giù duro parlando della manifestazione del centrodestra a Roma in occasione del 2 giugno, ma finendo per scatenare una bufera. Non poteva essere altrimenti visto che per attaccare Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha sentito la necessità di tirare in ballo i morti di Covid-19. Una scelta di cattivo gusto, tanto quanto quella frase di Matteo Renzi sui morti di Bergamo e Brescia. «Se potessero parlare, ci direbbero di riaprire», disse in Senato. Parole per le quali fu duramente (e giustamente) attaccato. Arrivarono le scuse («Me ne scuso, tornando indietro quella frase la direi in modo diverso»), un gesto apprezzabile considerando quanto sia sottovalutato in politica. E invece Bersani ha provato a mettere una pezza che però si è rivelata peggio del buco.



BERSANI “CIMITERI PIENI COL CENTRODESTRA? IPERBOLE”

«Chiaro che ho usato un’iperbole. Ma un ex ministro dell’Interno che ridicolizza mascherine e distanziamento, dopo che a pochi giorni dalla prima zona rossa chiedeva di aprire tutto si espone a un giudizio che, ripeto, per iperbole, confermo assolutamente». Così Pier Luigi Bersani su Twitter dopo le aspre (e legittime) reazioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’ex leader del Partito democratico, dunque, resta convinto della bontà del suo concetto. Un concetto a dir poco discutibile, di cattivo gusto e pure non riscontrabile. Su che basi infatti Bersani sostiene che il coronavirus avrebbe mietuto più vittime se al governo ci fosse stato il centrodestra? E che senso ha spostare il dibattito su questo piano così basso? Gianni Cuperlo (PD) ha provato a difenderlo: «Era un’iperbole. Il linguaggio di Bersani lo conosciamo, è spesso accompagnato da metafore, che possono essere più o meno riuscite. Penso si riferisse ad una destra di più ampia portata, quella di Trump e Bolsonaro». E in effetti questa non è affatto riuscita. Infatti Cuperlo ha poi precisato: «Il linguaggio è decisivo, nesuno può alzare il dito in questo momento».

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