«Papa Francesco è l’ultimo socialista vero rimasto»: la definizione data da Roberto Saviano al Pontefice ospite domenica sera nel salotto di “Che Tempo che Fa” non è piaciuta a tutti, a cominciare da importanti uomini della sinistra italiana come Fausto Bertinotti e Bobo Craxi.

Il figlio dello storico segretario del Partito Socialista si limita a far notare che «I socialismi sono stati tanti, c’è stato anche quello reale che si trasformò in una tragedia, mentre quello democratico e liberale è quello che in qualche modo si può ispirare ai valori del cristianesimo. Che poi il Papa sia l’ultimo non lo spero, ma in ogni caso beati gli ultimi…». Diversa e più approfondita la critica mossa dal fondatore di Rifondazione Comunista raggiunto da Adnkronos per commentare le parole di Saviano: «Saviano forse non si è accorto che in Sud America in tutte le elezioni ha vinto un socialista, dal Cile alla Bolivia. Di socialisti e comunisti anche senza partiti ne esistono moltissimi nella società, anche in Europa. Rispetto comunque la sua opinione. Credo poi che il Papa sia oltre le definizioni politiche, non ha bisogno di una definizione secolare».



IL MONITO DI BERTINOTTI A SAVIANO (E ALLA SINISTRA)

Per Bertinotti vale ciò che lo stesso Papa Francesco rispose quando gli è stato chiesto in passato se lui potesse considerarsi un “comunista”: «ma no, io faccio vivere il Vangelo». Ecco, per l’ex Presidente della Camera la categoria della politica, «più a sinistra, meno a sinistra, non si possono applicare al Pontefice e alle religioni in generale che hanno un codice forte e che nel caso in questione si definisce in rapporto al messaggio cristiano. In quel messaggio cristiano c’è l’apicalità di tutto ciò che vive nelle sue encicliche». Difendendo in qualche modo l’autonomia religiosa, morale e “laica” del Santo Padre rispetto a caratterizzazioni politiche (che si prestano inevitabilmente a strumentalizzazioni piuttosto posticce, ndr), Bertinotti spiega cosa sia per lui oggi il Magistero di Francesco: «non ha bisogno di una definizione secolare, la sua testimonianza la trascende, è oltre, e in questo oltre c’è una critica all’economia di mercato, del profitto, dello scarto. Una critica radicalissima, certo, da parte del Papa (l’ha detto in tutte le encicliche) e che ha pochi eguali nel mondo, ma ha a che fare con il messaggio evangelico». Secondo lo storico politico comunista, il Papa ha usato frasi bellissime il Papa nella sua lunga intervista di ieri, come «non siamo obbligati ad accettare il dominio del’economia di mercato»; ecco, chiosa Bertinotti, «Ma il punto è che non si possono usare categorie della politica per definire un messaggio trascendente che è, ripeto, nel caso del Pontefice, il vangelo e le sue encicliche».



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