Fausto Bertinotti riflette sul destino del PD
Fausto Bertinotti, ex segretario del Partito Rifondazione Comunista, ma anche Presidente della Camera dei Deputati tra il 2006 e il 2008, ha recentemente parlato della sinistra italiana, concentrandosi soprattutto sul ruolo, sempre più anacronistico, del Partito Democratico nel nostro paese. Quello che occorre, secondo lui, è una nuova ripartenza, un passaggio di consegne che interrompa quel continuum fallimentare tra la vecchia sinistra e la nuova.
“Il PD è un corpo privo di vita“, spiega Bertinotti a La Verità, “è stata attribuita a quel partito l’eredità di una grande storia, mentre al contrario, fin dalla definizione del nome, ha consumato una rottura con le battaglie operaie. E questa rottura non l’hanno mai rielaborata. Purtroppo il Pd rischia un lungo declino fino all’irrilevanza totale“. La storia parla chiaro, “non hanno mai portato a casa nulla” dal punto di vista delle lotte a favore dei diritti della persona. “Sono timidi, incerti“, sostiene ancora Bertinotti, “la massima secondo cui, abbandonata la lotta di classe, i comunisti sarebbero diventati un ‘partito radicale di massa’ è fallita. Oggi il centrosinistra non è radicale: e men che meno di massa, visto che corrono il rischio di sparire”.
Bertinotti: “Serve una nuova sinistra, lontana dalla vecchia”
Al Partito Democratico, secondo Fausto Bertinotti, rimane solamente una cosa, “la contesa per il potere”, una vera e propria prigione per il partito, quella del governo. “Sono propensi a sostituire qualunque idea, pur di fare ingresso al governo. E non a caso negli ultimi anni sono entrati in qualsiasi governo. Tutto ciò che resta di ‘democratico’ nel Pd è questo: il voto elettorale, nella speranza di governare“.
Ciò che servirebbe, inoltre, non sarebbe una semplice scissione, perché non si può “scindere una cosa che non esiste”, secondo Bertinotti, “sarebbe stata un’operazione coraggiosissima quella dell’autoscioglimento” in vista di una rifondazione. “La vedo come una rinascita, ma per rinascere devi prima renderti conto che sei morto”. Ma ci sarebbe anche un altro problema nell’attuale Partito Democratico, ovvero che “la nuova sinistra non può nascere in continuità con la vecchia“, e per questo secondo Bertinotti occorrerebbe un vero e proprio “atto di passaggio di consegne” perché “il mestiere a un certo punto deve finire”, mentre invece la politica “vale per la vita”.